Omicidio Bruno, in Appello confermata l`assoluzione
La corte d`Assise di Appello di Roma ha confermato l`assoluzione in appello per Luciana Cristallo, la donna che nel 2004 uccise, al culmine di una violenta lite, l`ex marito l`architetto catanzarese…

La corte d`Assise di Appello di Roma ha confermato l`assoluzione in appello per Luciana Cristallo, la donna che nel 2004 uccise, al culmine di una violenta lite, l`ex marito l`architetto catanzarese Domenico Bruno. Assolto anche il suo compagno, Fabrizio Rubini. L`ex marito della donna venne ucciso nel gennaio 2004 e il corpo riaffiorò un mese dopo sulla spiaggia di Ostia. L`omicidio di Bruno avvenne nel corso dell`ennesima lite tra marito e moglie: la donna reagì ad un tentativo di strangolamento. L`uomo fu ucciso con 12 coltellate, una fatale al cuore. Alla lettura della sentenza la donna è scoppiata a piangere mentre veniva abbracciata dai quattro figli. La vicenda giudiziaria che da quel fatto scaturì, registrò in primo grado l`assoluzione di Luciana Cristallo e Fabrizio Rubini, entrambi processati per concorso in omicidio e occultamento di cadavere (quest`ultimo reato fu dichiarato prescritto). Per i giudici la descrizione che di quel fatto fece la donna si prestava ad essere interpretata come legittima difesa nonostante la procura avesse chiesto l`ergastolo.
«Spero che sia finalmente finita». Così Luciana Cristallo ha commentato, tra le lacrime, la decisione del corte d`Appello di Roma che ha ribadito la sua assoluzione in relazione alla morte del suo ex marito, Domenico Bruno. Dal canto suo l`avvocato Giovanni Sabbatelli, difensore della donna, afferma che «oggi non c`è da suonare la grancassa, è importante che la signora Cristallo sia stata assolta dall`accusa di omicidio premeditato». Il penalista si augura che «nessuno ricorra in cassazione. Qui non c`è un vincitore, c`è un uomo che è morto, una famiglia dilaniata dal dolore e quattro figli che hanno sofferto seguendo le vicende della madre. I figli – conclude – amavano il padre anche se quanto accadeva con la madre non era condiviso». (0080)