Fondazione Campanella, dipendenti in protesta
CATANZARO La situazione di stallo che si è venuta a creare sul futuro della Fondazione Tommaso Campanella che gestisce il Polo oncologico preoccupa sindacati e lavoratori. È proprio per questo, stama…

CATANZARO La situazione di stallo che si è venuta a creare sul futuro della Fondazione Tommaso Campanella che gestisce il Polo oncologico preoccupa sindacati e lavoratori. È proprio per questo, stamani, alcuni dipendenti, che lamentano anche il mancato pagamento di tre stipendi, hanno manifestato a Catanzaro davanti alla sede della Prefettura.
«Ci chiediamo – dice una delle dipendenti, presente alla manifestazione – come mai sia tutto fermo, congelato. Siamo quasi alla paralisi. Come mai non è stata data esecuzione al verbale del 31 ottobre scorso sottoscritto dal prefetto e dai soci fondatori, Regione e Università Magna Grecia e dai sub commissari. Temiamo, poi, che le dimissioni di Scopelliti possano essere un escamotage per rilanciare la palla e rimettere tutto in gioco in vista delle elezioni. La Fondazione è abbandonata da tutti. Dire che mi sento nauseata è dire poco».
Una delegazione di sindacalisti e lavoratori, nel corso della mattinata, è stata ricevuta dal prefetto Raffaele Cannizzaro che ha assicurato attenzione sulla vertenza. «Si è creata una situazione di stasi – ha detto Alfredo Iorno, segretario generale della Fp Cgil calabrese, presente all`incontro – che tende a peggiorare. Ancora non c`è nessun elenco ufficiale e non si sa quale sia il personale afferente alla Fondazione in base ai 35 posti letto decisi e quale, invece, quello in soprannumero».
«La Fondazione – prosegue Iorno – continua a mantenere tutti in servizio e, chiaramente, in una condizione di sottofinanziamento. È certo che il bubbone prima o poi scoppierà in maniera seria. Il rischio è che quando e se si deciderà di mettere mano alla questione, possa essere messa a repentaglio anche la stessa sopravvivenza della Fondazione con i suoi 35 posti letto. La situazione è ancora recuperabile, ma se dovesse trascorrere altro tempo il pericolo è che si appesantisca l`aspetto debitorio a scapito della sopravvivenza anche per quella parte di Fondazione che potrebbe funzionare regolarmente». (0050)