Dominijanni nuovo procuratore aggiunto di Reggio?
Potrebbe essere Gerardo Dominijanni il nuovo procuratore aggiunto presso la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. La commissione Incarichi del Csm, infatti, lo ha indicato al plenum pe…

Potrebbe essere Gerardo Dominijanni il nuovo procuratore aggiunto presso la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria.
La commissione Incarichi del Csm, infatti, lo ha indicato al plenum per tale nomina assieme al sostituto procuratore della Repubblica di Palermo, Gaetano Paci. In Commissione sia l`attuale sostituto procuratore di Catanzaro che Paci hanno avuto tre voti ciascuno.
Il pm Dominijanni è titolare di importanti inchieste, tra le quali quella sulle presunte anomalie nella presentazione della lista “Per Catanzaro” per le amministrative del capoluogo; l`inchiesta “Catanzaropoli” che ha travolto Palazzo De Nobili; l`indagine sulla proroga di due dirigenti regionali esterni nell`ambito della quale il pm ha emesso un avviso di garanzia nei confronti dell`assessore regionale Domenico Tallini.
E` sempre lui a occuparsi del materiale inviato da Reggio Calabria dopo la scomparsa del collaboratore di giustizia, Nino Lo Giudice e rappresenta la pubblica accusa nel processo sulle bombe davanti alla Procura generale della città dello Stretto. I “veleni” reggini sono solo una parte del lavoro del pm.
Da sostituto della Procura ordinaria, Gerardo Dominijanni, è titolare di importanti indagini sulla pubblica amministrazione che coinvolgono i massimi vertici delle istituzioni calabresi.
Il lavoro del magistrato ha portato al rinvio a giudizio del governatore Giuseppe Scopelliti e dell`assessore Domenico Tallini per la nomina a dg del dipartimento Controlli di Alessandra Sarlo, moglie del giudice Vincenzo Giglio condannato il 6 febbraio scorso dai giudici del tribunale di Milano alla pena di 4 anni e 7 mesi di reclusione nell`ambito dell`inchiesta “Infinito”.
Il magistrato nel corso della sua attività ha subìto numerose minacce e si sospetta che per ben due volte i clan abbiano progettato la sua morte: nel 2008, quando alcune cosche avrebbero voluto colpirlo con l’esplosivo durante uno dei suoi spostamenti verso Roccella e nel 2009, quando un collaboratore di giustizia parlò dell’intenzione delle cosche lametine di assoldare un killer per uccidere il pm. (0050)