«Scopelliti non dimentichi la Fondazione Terina»
LAMEZIA TERME «Le fibrillazioni politiche di questi giorni e l’ormai prossimo ingresso nel vivo della campagna elettorale non possono costituire un pretesto neanche lontanamente accettabile per stopp…

LAMEZIA TERME «Le fibrillazioni politiche di questi giorni e l’ormai prossimo ingresso nel vivo della campagna elettorale non possono costituire un pretesto neanche lontanamente accettabile per stoppare le riforme di cui la Calabria attende la piena attuazione». Il comitato dei lavoratori per l’attuazione della riforma della Fondazione Terina chiede un intervento all`ex presidente Scopelliti, perché «il governo che lascia in carica gli appartiene ancora, è sua espressione e per questo può e deve dare risposte».
«L’iter attuativo della fondamentale riforma degli enti strumentali, varata esattamente un anno fa – dicono i dipendenti –, deve proseguire a prescindere dalle distrazioni indotte dagli spettacoli del teatrino della politica. Ci sono vertenze e casi delicati che non possono concedersi alcuna vacatio elettorale. Pena, la perdita ulteriore del valore-credibilità, che una politica inadempiente – spalleggiata da una burocrazia dipartimentale spesso sciatta e autoreferenziale – rischierebbe di scontare già nelle prossime urne».
I lavoratori cercano di portare al centro del dibattito il caso Terina, «emblema di uno stop irresponsabile e inverecondo delle riforme faticosamente partorite dal consiglio regionale. È l’esempio di come in Calabria le fibrillazioni della politica possano frenare l’iter attuativo di una legge di riforma che – si badi bene – non è importante soltanto per i 41 lavoratori della Fondazione regionale, ma per la Calabria intera. Traccheggiare su Terina significa anche nuocere al fondamentale comparto agroalimentare di una terra che non può beneficiare appieno delle potenzialità di una delle piattaforme laboratoristiche più importanti d’Italia sul fronte della sicurezza e della ricerca sugli alimenti».
Il punto è che, secondo i dipendenti, l`impasse continua. E «allora, c’è da chiedersi: a chi giova mortificare una riforma strategica per le sorti della Regione?». Una domanda «alla quale l’ex governatore può e deve dare una risposta. Anche perché noi, in mancanza, non smetteremo di porgliela in ogni dove. A cominciare dai luoghi dei suoi prossimi comizi elettorali. Chi aspira all’Europa non può dimenticarsi di una struttura che l’Europa ha dimostrato di promuovere per le sue professionalità e la sua generosità». (0020)