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Corruzione all`ombra del nuovo palazzo di giustizia

Corruzione, falso ideologico e materiale, sono queste le accuse a cui dovranno rispondere imprenditori e funzionari pubblici finiti sotto inchiesta per l`appalto del nuovo tribunale di Catanzaro. Ipo…

Pubblicato il: 02/05/2014 – 12:29
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Corruzione all`ombra del nuovo palazzo di giustizia

Corruzione, falso ideologico e materiale, sono queste le accuse a cui dovranno rispondere imprenditori e funzionari pubblici finiti sotto inchiesta per l`appalto del nuovo tribunale di Catanzaro. Ipotesi di reato pesanti su cui i cinque indagati potranno fornire la loro versione lunedì 5 maggio quando inizieranno i primi interrogatori davanti al pm Carlo Villani. Nei giorni scorsi il sostituto procuratore ha fatto notificare gli avvisi di garanzia agli imprenditori Giuseppe e Fabio Gatto, e ai membri della commissione di gara Giovanni Ciampa (dirigente del settore Grandi opere del Comune di Catanzaro), Biagio Cantisani e Luigi Franco. Secondo l`accusa i tre funzionari «per compiere atti contrari ai doveri d`ufficio» avrebbero ricevuto dai Gatto, titolari della ditta aggiudicataria l`appalto, «un`utilità consistita nell`acquisto da parte del Ciampa di un immobile a prezzo vile». In particolare, gli inquirenti hanno ricostruito che dopo l`annullamento della precedente gara d`appalto l`11 ottobre del 2007 il dirigente comunale attraverso la propria moglie avrebbe acquistato da Fabio Gatto «un`abitazione tipo villino disposta su tre livelli dotata di 7 vani catastali e di una corte di pertinenza esclusiva di ben 1300 metri quadri, sita nel Comune di Aprigliano per la modica cifra di 60mila euro». In cambio Giovanni Ciampa avrebbe prestato «la sua attività pubblica in favore di Gatto prima per far aggiudicare illegittimamente e illegalmente la predetta gara d`appalto e poi per consentire loro (all`impresa Gatto, ndr) di cedere l`appalto ad altra impresa (già esclusa dalla stessa procedura di gara) in palese violazione delle disposizioni del codice degli appalti con un guadagno netto di 1.539.731,40 euro (cioè 289.731,40 euro per rimborso spese di progettazione liquidate direttamente dalla stazione appaltante, più 1.250.000,00 pari all`anticipazione bancaria ottenuta dalla Banca popolare del Mezzogiorno per le spese di cantierizzazione mai avviate dalla “Gatto costruzioni” debito poi trasferito all`impresa cui era stato ceduto l`appalto)».
Da presidente della commissione di gara il dirigente Ciampa, assieme agli altri due membri Cantisani e Franco, avrebbe «avvantaggiato spudoratamente la “Gatto costruzioni spa” nella valutazione comparativa del suo progetto rispetto a quelli presentati dalle altre due imprese partecipanti alla gara». La relazione effettuata dal consulente nominato dalla Procura avrebbe dimostrato come sarebbero state riportate delle valutazioni «con un divario di giudizio oggettivamente non giustificabile rispetto alla qualità dei progetti presentati». In pratica, secondo la ricostruzione della Procura, a fronte di un minimo ribasso i membri della commissione hanno attribuito una valutazione «ottima» per la qualità estetica dell`opera e avrebbero effettuato gli arrotondamenti dei coefficienti «in eccesso per la Gatto e in difetto per le altre due ditte». Secondo la perizia in mano agli inquirenti, se le operazioni fossero state effettuate «in maniera conforme e corretta» l`appalto sarebbe dovuto andare all`azienda Caruso costruzioni.
L`ultima contestazione, infine, riguarda la cessione di ramo d`azienda con cui la Gatto costruzioni ha consegnato il cantiere del nuovo palazzo di giustizia alla società “Cooperativa costruzioni calabrese”. Quella cessione per il pm Villani «in realtà dissimulava una vera e propria cessione del contratto vietata dal codice degli appalti». Il dirigente Ciampa, nonostante il parere negativo espresso dal legale appositamente nominato dalla giunta comunale, non si sarebbe opposto limitandosi a prendere atto dell`accordo tra le due società. Nei mesi scorsi la guardia di finanza aveva acquisito tutti i documenti relativi all`appalto negli uffici del Comune di Catanzaro, mentre più di recente l`imprenditore vibonese Michele Fusca, presidente della società Cooperativa Costruzioni Calabrese era stato sentito dal pm Carlo Villani. (0080)

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