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Scopelliti: «Ecco la testata delle lobby»

REGGIO CALABRIA Brandisce un tablet, mostra la home del Corriere della Calabria e urla: «Questo è il giornale delle lobby». Non è durata molto l’avventura della colomba di Giuseppe Scopelliti, che …

Pubblicato il: 29/05/2014 – 22:00
Scopelliti: «Ecco la testata delle lobby»

REGGIO CALABRIA Brandisce un tablet, mostra la home del Corriere della Calabria e urla: «Questo è il giornale delle lobby». Non è durata molto l’avventura della colomba di Giuseppe Scopelliti, che rivestiti i panni da pasdaran attacca quella stampa che – a suo dire – avrebbe ordito una campagna mediatica ai suoi danni, oscurando i suoi successi e mettendogli i bastoni tra le ruote. accompagnato dalle urla di accompagnamento dei supporter – accorsi in massa ad una conferenza stampa trasformata in comizio – Scopelliti, rispondendo ad una domanda sulla tante volte evocata borghesia mafiosa che lo avrebbe ostacolato afferma: «Io credo che in questi anni ci sia stata una ferma volontà di aggressione nei miei confronti anche da parte di una parte di stampa. Ricordo gli articoli di giornale di Calabria Ora del 2009 e del 2010 prima della mia candidatura. Il direttore di quel giornale si chiamava Paolo Pollichieni e ogni giorno scriveva un articolo contro di me. Appunto mi sembra che in tribunale ci sia in atto un percorso di querela per il signor Pollichieni come per il signor Musolino. Più che querela, risarcimento per diffamazione. Finita quest’esperienza di Calabria Ora, perché evidentemente la proprietà ha deciso di fare un cambio, il giornalista Pollichieni è tornato in Calabria con una testata che è quella che prima lei ha visto».
Quello che Scopelliti dimentica di ricordare è che la defenestrazione dell’allora direttore fu commissionata – come da lui stesso denunciato in un editoriale uscito solo in pochissime copie e in poche città a causa di un guasto delle puntualissime rotative dell’ormai noto Umberto De Rose – e che a quell’uscita, seguirono le dimissioni per protesta dei caporedattori, di diversi caposervizio e redattori ordinari. Una pagina imbarazzante ma che poco si incastra nella ricostruzione dell’ex governatore, secondo cui «Pollichieni, quando io non ero presidente ma c’era Loiero, aveva uno stretto legame con la Regione Calabria perché lui attraverso le società nelle quali partecipava o delle quali si spacciava per vicepresidente, lui di soldini dalla Regione ne ha avuti tanti. Con me, le società o le parasocietà o le interposte persone non hanno mai avuto accesso a finanziamenti della mia Regione. E quindi se io leggo che ogni giorno c’è un giornale che ogni giorno non trova di meglio che trovare una notizia contro Scopelliti, deduco che ci sia qualcosa che non funziona, e deduco che un giorno forse qualcuno dovrebbe pure occuparsene. E allora io dico che con noi questa gente non ha mai avuto accesso ai finanziamenti che prendevano con l’amministrazione Loiero e con gli assessori di Loiero», conclude Scopelliti fra gli applausi e le urla da stadio della claque.
Ma scemato il clamore, forse Scopelliti inizia a comprendere il peso delle sue parole: «Ho fatto una dimostrazione – abbozza – È una filiera. Goccia dopo goccia. La città che hanno messo in ginocchio alcune persone, dovranno risponderne. Goccia dopo goccia. Ancora è molto lunga la strada da fare». Affermazioni sibilline su cui il Corriere della Calabria, tra urla e insulti della claque, ha tentato di avere lumi, chiedendo al governatore se davvero intenda iscrivere il direttore e i giornalisti della testata fra le fila della “borghesia mafiosa”. Una domanda diretta che induce l’ex governatore a rettificare parzialmente quanto in precedenza affermato, sostenendo: «Ho solo fatto un’illustrazione di quanto avviene in Calabria su un segmento di informazione calabrese, raccontando che la mia amministrazione, prima comunale, poi regionale è stata sicuramente massacrata e costantemente bastonata da una testata giornalistica, senza alcun motivo. Ho detto che quel direttore di giornale nei confronti della Regione, prima della mia amministrazione percepiva soldi, soldi da parte della regione, per una serie di eventi e di situazioni che quando vuole posso spiegare anche in una conferenza stampa».
Appuntamento che in questi anni l’ex governatore si è guardato bene dal convocare e per il quale anche oggi dimentica di fissare una data. Del resto, Scopelliti è più concentrato nel ribadire che «potrei avere qualche perplessità nel capire perché questo non accadeva prima e adesso c’è un accanimento pesante nei confronti della mia amministrazione (ex, ndr). Io ho parlato di strumenti che vengono messi in campo dall’informazione che secondo me, sotto alcuni aspetti non hanno aiutato la mia amministrazione, al punto che, proprio per la diffamazione nei miei confronti i signori Pollichieni e Musolino sono in Tribunale e dovranno rispondere di questi attacchi. Poi, io non ho risposto sul tema della borghesia mafiosa, sul punto. Ho detto che ci sono situazioni che sono paradossali e dimostrano che c’è un percorso in questa città, in questa nostra terra che tende a condizionare la politica, che tende a condizionare gli eventi. E questo è un dato di fatto. Ed è grave che a farlo sia la stampa, poi la intenda come vuole lei. Io ho fatto questa considerazione. Perché ci sono tanti altri elementi che possiamo dire al momento opportuno, quando ci saranno le condizioni».
L’ennesimo annuncio di grandi rivelazioni da parte di Scopelliti, che dimentica – ancora – di raccontare che le innumerevoli, a lui sgradite notizie pubblicate sul suo conto attengono – più che altro – alla cronaca giudiziaria. Inclusi tutti quei procedimenti che lo vedono condannato, imputato o indagato, ma che per l’ex governatore «voi il Corriere della Calabria, ndr) tentate di condizionare». Glissa, irride e tossisce Scopelliti, ma ci vogliono diverse domande per strappargli una risposta su cosa intenda davvero per borghesia mafiosa. «Sono segmenti di società che esistono in questa città da tanti anni, da qualche tempo che pensano di condizionare la vita della città. Ma lei fa la giornalista da poco? – dice, irridendo chi ha avuto l’ardire di fare una domanda – Io ricordo che la borghesia mafiosa risale al 2005 – 2006 quindi lei dovrebbe essere aggiornata, visto che scrive anche libri, fa convegni, fa convegni contro la ‘ndrangheta, dovrebbe essere un po’ più aggiornata di me, anzi lei tante volte ci illustra tante cose che noi non conosciamo quindi speravo, spero che sia lei un giorno a scrivere di borghesia mafiosa».
E nonostante sia un ex amministratore pubblico, che ancora aspira a tale carica in futuro, Scopelliti proprio non ne vuole sapere di mettere queste informazioni a disposizione della comunità che lo ha appoggiato e per questo è stata pubblicamente ringraziata, o della magistratura che in caso di fatti di rilevanza penale sarebbe deputata a trattarle. «Io faccio considerazioni di carattere politico – mette le mani avanti Scopelliti – di carattere politico, al momento. E le mie considerazioni sono quelle che mi spingono a dire che in questa città c’è stato un tentativo di condizionamento da parte di lobbies di questa città, o per meglio dire che secondo me segmenti della borghesia mafiosa sono segmenti di questa città, pezzi delle istituzioni, dell’imprenditoria, pezzi dell’informazione e pezzi che pezzi».
Hanno nomi questi pezzi? Per il governatore «per adesso può bastare, un po’ alla volta». Almeno fino a quando la magistratura non si stancherà di annunci incendiari e – forse – in sedi meno amene di una conferenza stampa trasformata in comizio, l’ex governatore Giuseppe Scopelliti sarà costretto a rispondere.

Alessia Candito

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