«Un inaccettabile e forzato shakeraggio di frasi calunniose sono state diffuse a seguito dell’incontro pubblico con il dottor Nicola Gratteri, durante la quarta edizione del Festival Trame. I toni utilizzati contro la Chiesa, a proposito di pedofilia e mafia, alla vigilia della visita di Papa Francesco, appaiono in stridente contrasto con tutta l’azione antimafia che la Chiesa a Lamezia Terme vive in prima linea con il suo vescovo e i suoi preti». È quanto si afferma in una nota diffusa dalla Curia vescovile di Lamezia Terme a firma di don Roberto Tomaino, direttore dell’Ufficio comunicazioni della diocesi di Lamezia Terme.
«Questa sede vescovile – prosegue la nota – pur avendo all’inizio sostenuto lo spirito della manifestazione sin dalla sua prima edizione, oggi con rammarico assiste alla trasformazione di “Trame” da evento culturale e propositivo per tutta la città, a contenitore per diffondere dichiarazioni ingiuriose contro tutti e tutto senza possibilità di contraddittorio. Parlassero i nostri magistrati, parlassero i nostri carabinieri e poliziotti e i nostri preti sottoscorta, riusciremmo a sentire anche la voce del sangue delle vittime. Accostare solo verbalmente crimini obbrobriosi come la pedofilia e la lotta alla mafia con azioni quotidiane per tante famiglie italiane come mandare i propri figli al catechismo, non aiuta l’antimafia anzi mina quanto le comunità cristiane giorno per giorno costruiscono nella lotta contro la mafia e l’illegalità. Come Chiesa siamo convinti che la mafia si combatte insieme: Stato, magistratura, forze dell’ordine e Chiesa. Non si vince questa battaglia lanciando discredito gli uni contro gli altri. La Chiesa con pronunciamenti autorevoli ha da sempre ribadito l’assoluta incompatibilità tra mafia e Vangelo, tra cultura mafiosa, prassi illegale con la dottrina cristiana. Questo basta, non serve aggiungere altro».
«Sul governo di Papa Francesco – conclude la Curia – ricordiamo che la Chiesa continua a mostrare una capacità di cambiamento e di riforma non comune a molte istituzioni e facilmente verificabile negli atti di questo anno di pontificato. Una documentazione in merito può smentire il giudizio su Papa Francesco, il cui Papato sarebbe ridotto ad abbracci e carezze». (0050)
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