FIUMICINO Domenico Trimboli, detto Pasquale, inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi e considerato esponente di rilievo della ‘ndrangheta, è stato estradato in Italia dalla Colombia. Scortato da agenti dell’Interpol, il 60enne è giunto poco dopo le ore 16 all’aeroporto di Fiumicino con un volo di linea dell’Air France proveniente da Bogotà via Parigi.
Dopo essere stato preso in consegna dalla Polizia di Frontiera e dai militari della Guardia di Finanza, Trimboli è stato quindi condotto presso gli Uffici della Polizia Giudiziaria per la notifica degli atti. In Italia Trimboli deve scontare una condanna, in via definitiva, alla pena di 12 anni di reclusione, 40.000 euro di multa e 3 anni di libertà vigilata, per un cumulo di pene relative a delitti in materia di droga, commessi in Italia ed all’estero.
Occhiali da sole, una polo arancione, indossata sotto una felpa di colore grigio e con un paio di jeans e scarpe bianche da ginnastica Trimboli, ultimate le procedure per la notifica degli atti, verrà trasportato al carcere di Rebibbia con un cellulare della Polizia Penitenziaria.
Trimboli, 60 anni, nato a Buenos Aires (Argentina), è stato arrestato nel municipio di Caldas, nei pressi di Medellin (Colombia) dal personale del Corpo Tecnico Investigativo della Fiscalia di Bucarananga e dall’Intelligence dell’Esercito colombiano che, su input della Dcsa d’intesa con il Ros dei Carabinieri, stava sviluppando le ricerche coordinate dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, e dall’aggiunto Nicola Gratteri.
Dalla Colombia Trimboli coordinava e organizzava la spedizione di ingenti quantitativi di cocaina verso il mercato europeo ed italiano, in favore delle cosche joniche-reggine. Era latitante dal 2009, dopo essersi sottratto ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria per traffico di stupefacenti, in seguito all’operazione “Chiosco Grigio” così denominata dal luogo, ad Alessandria, dove abitualmente, alcuni degli indagati si davano appuntamento per discutere dei loro affari illeciti, avrebbe consentito di delineare la struttura di un’organizzazione espressione degli interessi di alcune cosche della Locride.
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