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INCHINO AL BOSS | Avvenire: malavitosi santi in chiesa e ladri in casa

ROMA «Non c’è più posto per gli sdoppiamenti tra ciò che si fa dentro le mura della parrocchia o al seguito di una processione e ciò che si vive ogni giorno. Non si può, come certi mafiosi, essere …

Pubblicato il: 11/07/2014 – 10:45
INCHINO AL BOSS |  Avvenire: malavitosi santi in chiesa e ladri in casa

ROMA «Non c’è più posto per gli sdoppiamenti tra ciò che si fa dentro le mura della parrocchia o al seguito di una processione e ciò che si vive ogni giorno. Non si può, come certi mafiosi, essere assidui frequentatori dei rituali e poi, fuori, prevaricare, minacciare, uccidere». Lo afferma oggi il quotidiano cattolico Avvenire, in un editoriale di prima pagina, commentando la decisione del vescovo di Oppido-Palmi, monsignor Francesco Milito, di sospendere tutte le processioni in programma nella diocesi per i prossimi mesi.
«Non ci si può chiudere nel proprio clan familiare – osserva il quotidiano dei vescovi – ma bisogna aprirsi alla solidarietà con la più vasta comunità civile. E non si può accettare la logica del fatalismo, che da sempre avvelena il Meridione, perché essa era quella pagana dell’ “eterno ritorno”, mentre il cristianesimo è innanzi tutto speranza, proiezione fattiva verso un futuro in cui il Signore tornerà a chiederci conto dell’uso che abbiamo fatto dei talenti affidatici».
Secondo l’editoriale, comunque, la decisione di mons. Milito «va letta alla luce del messaggio, caloroso e paterno, in cui il pastore sottolinea con forza che il senso del provvedimento non è di avallare facili giudizi di condanna, bensì di aprire uno spazio di riflessione e di silenzio in cui, con il concorso dell’intera comunità diocesana, operare un sereno discernimento».
«Auguriamo ai cristiani della diocesi di Oppido-Palmi – conclude il giornale della Cei – di condurre serenamente il loro discernimento. Ma l’augurio si deve estendere a tutta la Chiesa italiana, perché avvii percorsi fecondi di formazione permanente, in grado di far uscire i credenti dalla logica del “sacro” e di renderli coerenti testimoni del Vangelo per le strade, negli uffici, nelle scuole delle loro città».

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