Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 22:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

Occupano una struttura del Comune e creano un rifugio per i randagi

L’ultimo a trovare casa è un cucciolone di tre- quattro mesi con la faccia da bracco e zampe che promettono stazza da alano, che solo una settimana fa era costretto a dividere spazio e cibo con altri…

Pubblicato il: 14/07/2014 – 15:15
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Occupano una struttura del Comune e creano un rifugio per i randagi

L’ultimo a trovare casa è un cucciolone di tre- quattro mesi con la faccia da bracco e zampe che promettono stazza da alano, che solo una settimana fa era costretto a dividere spazio e cibo con altri trenta cani di ogni età e dimensione, in una condizione di totale degrado. Con Bartolo, arriva a quota quattro il numero di cani cui i volontari dell’associazione onlus “Dacci una zampa” sono riusciti a dare una nuova casa, dopo averli recuperati e ospitati nel canile di Mortara di Pellaro. Una struttura di proprietà del Comune di Reggio Calabria, conclusa nel 2006, inaugurata nel 2008, ma mai entrata in funzione che gli attivisti una settimana fa hanno deciso di occupare per rispondere all’emergenza randagismo in città. Un problema che catapulta Reggio Calabria sul podio dei peggiori- è la città con più alto tasso di randagi in Italia – ma l’amministrazione non ha mezzi con cui rispondere. Né in città né in provincia esistono canili sanitari o rifugi municipali, mentre i numeri degli abbandoni sono esponenziali, spiegano dall’associazione che per anni – in maniera volontaria e autofinanziata – ha supplito con le proprie forze all’assenza delle istituzioni. Alle porte dell’estate però, la situazione è diventata drammatica. Quotidiane, ripetute segnalazioni di animali in difficoltà, decine di cani a rischio vita da recuperare, ma troppi per le capacità del piccolo rifugio che da anni l’associazione ha aperto a Cataforio. «Abbiamo deciso di occupare una struttura di proprietà del Comune, quindi di tutti i cittadini di Reggio Calabria, finanziata con oltre 650mila euro del decreto Reggio, per rispondere all’emergenza randagismo e i numeri ci danno ragione» dicono i volontari di “Dacci una zampa”, che una settimana fa hanno occupato la struttura e hanno iniziato a lavorare per rimetterla in funzione. Da allora, oltre quarantacinque cani sono stati recuperati, quattro sono stati già affidati in adozione tra Reggio e Provincia, mentre altri tre nelle prossime settimane troveranno casa al Nord Italia, centinaia di nuovi volontari si sono presentati per dare una mano e, anche finanziariamente, l’iniziativa ha ricevuto inequivocabile sostegno: nelle casse del canile occupato sono arrivate circa 500 euro in donazioni, mentre i magazzini hanno iniziato a riempirsi di mangimi, ciotole e farmaci per i nuovi ospiti della struttura. Anche il web si è mobilitato. Nel giro di una settimana, sono state quasi 1300 le firme raccolte a sostegno della petizione che vuole il canile di Mortara di Pellaro affidato ai volontari di “Dacci una zampa”, mentre la struttura è stata rimessa in condizioni di funzionare, bonificata da erbacce e arbusti che l’avevano invasa, ripulita, arredata con i mobili che tanti cittadini hanno voluto donare, mentre i box hanno finalmente iniziato a ospitare tanti cani che prima vivevano in condizione di degrado. Ma le segnalazioni sono continue. «Siamo letteralmente bombardati da segnalazioni, ma purtroppo, possiamo recuperare solo cani in difficoltà nel Comune di Reggio Calabria e in presenza di un medico dell’Asp che lo possa registrare», spiegano i volontari che sono stati costretti più volte a spiegarlo ai tanti che hanno chiamato segnalando cani abbandonati, feriti, o in difficoltà. «Solo con i cani recuperati a Reggio, abbiamo 45 nuovi ospiti, di cui 27 cuccioli e 18 cani adulti, ma siamo già riusciti a dare una casa e una famiglia a quattro dei nostri ospiti. Sono numeri che neanche i più moderni canili del centro o del nord Italia possono vantare, ma per noi significa soprattutto che stiamo riuscendo a dare risposte alle esigenze dei cani e del territorio». Risultati – dicono dall’associazione – che sono stati raggiunti anche grazie al lavoro volontario di tanti cittadini che si sono presentati al canile, mettendosi a disposizione dei volontari per accudire i cani, pulire i box, risistemare la struttura o semplicemente per portare un sacco di mangime o acqua e viveri per i volontari. «Non ci aspettavamo un simile slancio. Negli anni, la nostra associazione ha sempre avuto l’appoggio della città, ma la solidarietà che abbiamo riscontrato in questa prima settimana di occupazione è incredibile». Nei giorni scorsi, l’occupazione del canile di Mortara è stata al centro di due tavoli tecnici – uno in Comune, uno in Prefettura – conclusisi però senza che alcuna decisione venisse presa al riguardo. Stando a indiscrezioni però, la terna commissariale non avrebbe gradito l’iniziativa dei volontari e starebbe valutando l’ipotesi di uno sgombero. «La nostra – continuano a spiegare i volontari di “Dacci una zampa” – non vuole essere una sfida alle istituzioni, ma abbiamo solo messo le nostre capacità e la nostra esperienza a disposizione del territorio e degli animali. Una struttura inutilizzata è stata messa in funzione, decine di animali che forse sarebbero morti hanno cibo, assistenza e un posto in cui stare. Abbiamo dimostrato che con poco tutto questo è possibile. Adesso auspichiamo che anche l’amministrazione lo riconosca». Una petizione che da giorni circola in rete sta chiedendo ai commissari di affidare in via provvisoria ai volontari di Dacci una zampa la gestione della struttura. «Ci limitiamo a dire che stiamo dimostrando nei fatti che siamo in grado di farlo».

Alessia Candito

Argomenti
Categorie collegate

x

x