CATANZARO «Sono sinceramente dispiaciuto, non era mia intenzione offendere nessuno anche perché quel coro lo cantano in tutti gli stadi italiani per contestare non tanto la polizia, quanto il sistema calcio moderno. Mi rendo conto però che il coro è stato inopportuno». Lo afferma, in una nota, Andrea Amendola, il consigliere di Fi al Comune di Catanzaro e capo degli ultrà, in merito alle prese di posizione dei sindacati di polizia per un coro nel corso del suo matrimonio, svoltosi sabato scorso allo stadio, in cui si afferma, tra l’altro, «non ne possiamo più delle divise blu».
«Sono in viaggio di nozze – prosegue Amendola – ma vorrei essere lì, a Catanzaro, per spiegare, per chiarire. Non voglio che la festa più bella della mia vita, il giorno in cui io e Jessica abbiamo coronato il nostro sogno d’amore, venga in qualche modo macchiata da queste polemiche. Chiedo scusa alla polizia, con la quale abbiamo un buon rapporto, soprattutto con gli uomini della Digos che ci accompagnano nelle trasferte. Chiedo scusa al sindaco, ai colleghi consiglieri comunali, a tutti gli invitati e alla città. Spero solo che resti il bel ricordo di una festa che si è svolta civilmente, con tanta gioia ed entusiasmo, nel tempio della nostra passione sportiva».
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