LAMEZIA TERME Se nel Pd è caos, nel centrodestra è calma piatta. In casa democrat è guerra continua di documenti d’area, di endorsement più o meno di peso a questa o quell’altra candidatura; nell’altro cielo della politica calabrese sembra invece tutto fermo, ed è possibile che lo stallo si protragga ancora a lungo. «La scelta sui candidati non avverrà prima di settembre», ammette uno dei principali rappresentanti di Forza Italia. Per questo weekend era in programma un vertice tra i vari partiti della coalizione per fare il punto e affinare le strategie in vista delle regionali, ma poi Tonino Gentile ha chiesto e ottenuto un rinvio.
Possibile che l'”interpartitica” venga celebrata la prossima settimana. Possibile, ma non certo. Il centrodestra sembra non avere nessuna fretta di decidere, forse in attesa delle mosse di un Pd sempre di più alle prese con le sue tensioni interne. Il centrodestra non ha ancora diradato le ombre sui possibili candidati alla presidenza né sulle modalità per sceglierli. Primarie sì o primarie no? Non esiste, per adesso, una posizione univoca. Ncd – come confermato qualche giorno fa da Gianpaolo Chiappetta e ribadito più volte dal coordinatore Gentile – sarebbe disposto a celebrarle, Fi un po’ meno. Anche se, durante l’incontro a Cosenza di pochi giorni fa, Giovanni Toti si è detto possibilista circa l’eventualità di consultazioni interne. Il consigliere politico di Berlusconi ha anche tratteggiato un identikit di massima del candidato: «Deve essere una personalità che abbia una certa “consistenza” politica”». Possedere cioè un mix di esperienza, consenso elettorale e radicamento sul territorio.
I papabili per la corsa a Palazzo Alemanni non mancano. C’è in campo Wanda Ferro, e pure Giacomo Mancini jr resta della partita. Salgono anche le quotazioni del presidente della Provincia di Reggio, Peppe Raffa, che ha dalla sua diverse carte da giocare. Le elezioni europee hanno confermato lo stato di salute di Fi in riva allo Stretto, e gli azzurri potrebbero adesso reclamare più visibilità nel partito con uno sguardo a Palazzo Alemanni.
Intanto la coordinatrice Jole Santelli continua a svolgere con costanza il suo ruolo di mediatrice tra le varie forze della coalizione e soprattutto tra le due anime di Ncd, i gentiliani e gli scopellitiani, posizionati a distanze siderali dopo la debacle elettorale dell’ex governatore. Ricucire non è facile, ma la Santelli ha già ottenuto un buon risultato a Reggio con l’accordo sulla candidatura a sindaco di Maurizio Mauro, il rampollo della dinastia del caffè. Ed è proprio questo il modello di armonia che la coordinatrice di Fi vorrebbe trasporre alle trattative per le prossime regionali, attraverso il coinvolgimento di tutti gli alleati verso una candidatura il più possibile condivisa.
Ma se i principali partiti del centrodestra attendono gli eventi, altre forze sono già pronte ai blocchi di partenza. È il caso di Fratelli d’Italia, che entro la fine di luglio presenterà ufficialmente il suo candidato presidente. Previste anche un paio di new entry eccellenti. Per il momento nessuno vuole sbilanciarsi, anche se il partito della Meloni non ha mai fatto mistero di preferire la strada delle primarie per la scelta del candidato governatore. «In caso di contrarietà degli alleati, potremmo decidere di correre da soli», dice uno dei maggiorenti di Fdi. La riflessione che il neosegretario regionale, Gianfranco Turino, ha affidato ai suoi collaboratori negli ultimi giorni suona più o meno così: o il centrodestra si sveglia e attua una radicale politica di rinnovamento, oppure faremo a modo nostro.
Un modo d’agire che fa parecchio rumore, in una coalizione dove finora ha regnato il silenzio.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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