REGGIO CALABRIA La richiesta di giudizio immediato avanzata dalla Dda di Reggio Calabria nei confronti di Claudio Scajola, Chiara Rizzo e Domenico Politi è inammissibile e va rigettata. Lo sostengono, in una nota, i difensori di Chiara Rizzo, gli avvocati Bonaventura Candido e Carlo Biondi. «Appresa la notizia – hanno sostenuto i legali – abbiamo immediatamente inviato a mezzo pec al gip di Reggio Calabria una memoria difensiva con la quale abbiamo illustrato l’inammissibilità della richiesta, comunque formulata, e ne abbiamo chiesto il rigetto».
«Continuiamo a mantenere un atteggiamento di doveroso rispetto dei rappresentanti della pubblica accusa, delle loro prerogative e della loro attività – hanno aggiunto i difensori – ma nel contempo non possiamo non rilevare che questa nuova iniziativa, assunta a pochissimi giorni dalla scadenza dei termini di custodia cautelare, a nostro giudizio appare avere l’unico obiettivo di mantenere ferma la misura a carico della nostra cliente e di altri due indagati, peraltro in pendenza di due appelli della difesa aventi ad oggetto la richiesta di annullamento della misura (che saranno discussi il 6 agosto innanzi al Tribunale del riesame di Reggio Calabria) e di quello, proposto dall’Ufficio di Procura, rinviato al primo ottobre».
«A nostro giudizio – concludono Candido e Biondi – la richiesta di emissione di decreto di giudizio immediato (certamente lecita) è una forzatura giuridica che, peraltro, discrimina di fatto la posizione della nostra assistita, e altri due indagati, rispetto a quella di altri che avrebbero concorso nei medesimi reati. Confidiamo nel rigetto, da parte del gip di Reggio Calabria, della richiesta dell’Ufficio di Procura».
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