«Il populismo e la demagogia non hanno mai prodotto alcun risultato positivo per lo sviluppo e l’occupazione come, purtroppo, è stato reso evidente dalla vicenda storica calabrese e, in primo luogo, del porto di Gioia Tauro. Per questo, da tempo stiamo chiedendo di invertire rapidamente la rotta, di abbandonare immediatamente logiche populiste, come invece qualche sindaco continua a rincorrere»: lo affermano, in una nota congiunta, il segretario generale della Cgil calabrese, Michele Gravano, e il segretario comprensoriale della Piana, Nino Costantino.
«Ma quali manifestazioni – si domandano Gravano e Costantino – a Roma, sotto Palazzo Chigi? Qui, per Gioia e per il più grande porto del Mediterraneo, occorre agire con richieste precise al governo e con una unità di intenti che accomuni amministrazioni, sindacati, forze economiche e della società, e che abbia alla base 5 punti di fondo: cambiare le politiche di Fs sul porto, la Calabria e il Mezzogiorno; impegno preciso e coerente sulla Zes; il rigassificatore; politiche industriali per il retroporto, sottolineando il fallimento della Regione sull’Apq; fare di Gioia il vero polo logistico del Mezzogiorno e del Mediterraneo con la creazione dell’Osservatorio della logistica del Mediterraneo. Queste – concludono Gravano e Costantino – sono le cose da chiedere a Renzi e al governo, su cui noi continuiamo a batterci con coerenza e con impegno. Su questa linea, e quindi senza populismo e demagogia, siamo impegnati a creare un grande fronte unitario in Calabria e a Gioia». (0070)
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