REGGIO CALABRIA Azzerato il collegio dei revisori dei conti della Regione. Il Consiglio approva le modifiche alla legge 2 del 2013 che introducono un nuovo sistema per la selezione dei componenti dell’organo di revisione. Ma il provvedimento fa discutere. A Palazzo circola insistente la voce, confermata in aula anche da alcuni consiglieri, che la rivisitazione della norma sia un modo per “fare fuori” personalità scomode. Il sospetto è che i tre revisori dei conti – Pasqualino Saragò, Guido Boccalone e Cosimo Forgione – siano stati estromessi per i pareri negativi pronunciati su alcuni emolumenti da assegnare al personale di Palazzo Campanella. Le motivazioni ufficiali, invece, trovano giustificazione nell’impugnativa della legge, avviata dal Tar Calabria, davanti alla Corte costituzionale. A essere illegittima sarebbe la modalità di scelta dei tre componenti. Prima del voto di oggi funzionava così: dall’elenco di riferimento venivano sorteggiati 9 nomi, tra cui poi venivano scelti i membri, di solito secondo una spartizione tra maggioranza (due posti) e minoranza (uno). Una procedura che per il Tar è incostituzionale. Le modifiche di oggi stabiliscono invece il sorteggio integrale. Ma c’è chi dietro provvedimento vede una manovra per defenestrare gli attuali revisori dei conti. «È folle questo modo di fare su un vizio di legittimità ancora tutto da verificare», dice Demetrio Naccari Carlizzi, che stigmatizza un’azione che ha il «sapore della vendetta» ed è una «chiara strumentalizzazione» per ostacolare i «pareri negativi sulle consulenze e sulle spese per il personale». Proteste di fronte alle quali il presidente Franco Talarico brandisce il parere positivo sulle modifiche emesso dal segretario generale del Consiglio, Pietro Calabrò. «Adeguandoci oggi – spiega –, evitiamo il voto della Consulta e siamo tranquilli. Siamo l’unica regione d’Italia a non sorteggiare i membri del collegio. Non c’è dunque nessuna prevaricazione nei confronti di questi professionisti, c’è invece il rischio che gli atti prodotti dai revisori possano non avere valore nel momento in cui la Consulta dovesse decidere di sancire l’incostituzionalità della legge».
Talarico ha annunciato che scriverà alla Corte dei conti per comunicare che entro il 15 settembre sarà nominato il nuovo collegio dei revisori e che tutti gli atti emessi in questo periodo di vacatio «saranno sottoposti alla verifica del nuovo organo di revisione».
NIENTE NOMINE Nulla di fatto per quanto riguarda le nomine dei rappresentanti del Consiglio nelle società, fondazioni ed enti regionali. Il punto era all’ordine del giorno ma non è stato discusso dall’assemblea. Sarà direttamente il presidente Talarico a scegliere i componenti, in base a una prerogativa prevista dalla legge di riferimento, che dà mandato al presidente di nominare i rappresentanti del Consiglio tre giorni prima della scadenza dei 45 giorni di proroga dei membri.
Nel corso della seduta è stata anche approvata la legge che trasforma la Fondazione Campanella di Catanzaro in Istituto di ricovero e cura di carattere scientifico privato (Irccs) con indirizzo oncologico. Novità anche per quanto riguarda la norma che istituisce le “elezioni primarie per legge”. L’Aula ha dato disco verde a due proposte presentate dai consiglieri di minoranza che saranno unificate in sede di coordinamento formale.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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