LAMEZIA TERME L’endorsement ufficiale che in molti aspettavano (o temevano) è infine arrivato: «Il Pd ha scelto di stare con Callipo». Parole e musica (per le orecchie del sindaco di Pizzo) di Debora Serracchiani, governatrice del Friuli ma soprattutto vicesegretaria del Partito democratico, arrivata in Calabria per dare sostegno al giovane candidato alle primarie. Dichiarazioni che certo non faranno piacere all’altro grande pretendente, quel Mario Oliverio in difesa del quale – nei giorni scorsi – erano insorti i Giovani democratici, che avevano chiesto alla Serracchiani di non prendere parte all’evento in programma questa mattina a Pizzo per non pregiudicare il suo ruolo di osservatrice super partes. La giovane governatrice, invece, si fa interprete dei desiderata dell’area renziana, che vede in Callipo l’uomo giusto per perpetuare anche in Calabria il percorso riformatore avviato da Renzi a Roma. «Da me – dice la Serracchiani – non sentirete mai una parola contro Oliverio. Mai nulla contro altre candidature. Ma il Pd, o meglio una parte del partito, ha fatto una scelta precisa perché abbiamo bisogno di una classe dirigente che la smetta di scegliere solo chi fa più paura. La politica non ha bisogno di familiarità». La scelta deve prendere le mosse dalla meritocrazia, «per questo il Pd in Calabria ha deciso di scegliere le persone giuste per far fare alla regione quel salto di qualità che merita». Callipo incassa e porta a casa. Ma non è stato l’unica investitura di peso della giornata. A calare l’asso è stata la ministra per gli Affari regionali, l’ex sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta. Che ha usato meno cautele della Serracchiani ma ha ribadito lo stesso concetto: il candidato da votare è Callipo. «Ho voluto partecipare a quest’incontro – spiega la ministra – per esprimere tutto il sostegno a Gianluca Callipo. Credo che le primarie siano uno straordinario strumento di democrazia. Evidenziano maturità e il nostro senso di responsabilità, necessari per un passaggio verso una scelta condivisa e da sostenere con convinzione per il bene comune. Per una regione cosi difficile come la nostra c’è bisogno di unità e non di divisioni». Nessuna preclusione nei confronti di Oliverio, «una persona che stimo», ma «ho deciso di appoggiare Gianluca perché credo che oggi in Calabria dobbiamo dare un segno tangibile di apertura verso i giovani».
Insomma, la “parzialità” paventata dai Giovani democratici sembra essersi verificata. È stata la stessa Serracchiani, però, a intervenire sulla polemica con i Gd, cercando di gettare acqua sul fuoco: «Mi hanno inviato una lettera riservata, che però era sui giornali. Se mi avessero invitato anche loro a un’iniziativa sarei andata volentieri».
È stato poi il turno del segretario regionale Ernesto Magorno che, sulle divisioni del Pd, usa la metafora di Schopenhauer sui ricci, da cui bisogna stare lontani altrimenti ci si punge, senza però tralasciare l’invito a tutto il partito «a ritrovare l’unità». L’ex sindaco di Diamante va ancora oltre e affronta il tema delle prossime liste elettorali, da cui saranno eliminati «tutti quelli che hanno contribuito alle sciagure della regione». Infine, un’altra rassicurazione che è anche la sottolineatura del suo ruolo: «Le liste non le fa né Oliverio né Callipo, le fa il partito».
Chiude lo stesso Callipo, che prima di iniziare a parlare viene accolto dagli applausi di dirigenti, sindaci e simpatizzanti. È la sua prima uscita pubblica da candidato alle primarie, per lui un’occasione «per dire basta alla vecchia classe dirigente. È impensabile sentire dirigenti del nostro partito chiedere risorse quando noi non le abbiamo utilizzate e abbiamo mandato indietro fondi comunitari. Ora tocca a noi fare i compiti a casa ed evitare che i giovani siano costretti ad andare via. Dobbiamo far ritornare i cervelli. Io questa sfida non la voglio perdere».
x
x