CATANZARO A meno di ulteriori colpi di scena, che nella vicenda non sono mancati, in Calabria si voterà il 12 ottobre per l’elezione del presidente della Regione e del consiglio regionale dopo le dimissioni del presidente Giuseppe Scopelliti. Lo ha annunciato stamane la presidente facente funzioni Antonella Stasi che ha incontrato i giornalisti al termine della riunione di giunta. La Stasi ha tuttavia precisato che per l’ufficializzazione della data occorrerà attendere qualche giorno. Infatti, bisognerà attendere le decisioni del governo circa un eventuale election day da indire in tutte le regioni chiamate a rinnovare i consigli. Ma non solo, la data del 12 ottobre è stata comunicata dalla Stasi al presidente della Corte d’appello di Catanzaro e al presidente del consiglio regionale Franco Talarico. Anche in questo caso si attende un loro parere sulla possibilità di aprire i seggi a metà ottobre. Insomma, a distanza di cinque mesi dalle dimissioni dell’ex governatore resta ancora un punto interrogativo sullo scioglimento del consiglio regionale. «In mancanza di interlocuzioni con il governo, circa un possibile election day il 25 o 26 agosto sarà firmato – ha dichiarato la Stasi – il decreto che fissa al 12 ottobre la data per le elezioni regionali in Calabria. Da tempo è stata inviata una lettera ai ministri Alfano e Lanzetta per sapere se sarà fissata una tornata unica in autunno, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta». «La comunicazione, prevista dalla legge, che fissa al 12 ottobre la data delle elezioni regionali in Calabria – ha aggiunto Stasi – è stata inviata in mattinata al presidente del Consiglio regionale della Calabria e al presidente della Corte d’Appello di Catanzaro. L’esecutivo ha deciso in piena condivisione di fissare una data perché siamo convinti che alla Calabria serva andare al voto al più presto per ridare voce agli elettori e dare più forza ad una terra che, in questo momento, rischia di essere troppo distante rispetto alle decisioni del governo nazionale». «Ci sono troppe questioni aperte – ha sostenuto Stasi – che non vengono assolutamente spiegate, ci sono assenze e lettere con richieste che non vengono esaudite. Da parte nostra, comunque, non c’è mai stato interesse a voler prolungare la durata della legislatura più del dovuto. Ci auguriamo adesso che la data delle elezioni possa servire per rimettere in sesto un rapporto e una riconciliazione tra istituzioni e cittadini e che possa essere un viatico per restituire alla Calabria l’attenzione speciale che la regione richiede». La presidente Stasi, rispondendo ad una domanda dei giornalisti, ha anche detto che in tarda mattinata sarà firmato il decreto che fissa le primarie istituzionali come previsto dalla legge che è stata pubblicata ieri.
L’anarchia istituzionale calabrese era finita anche all’attenzione del ministro dell’Interno Angelino Alfano che il 15 luglio scorso aveva tuonato: «Il sette novembre si vota. Al massimo si può slittare al sedici novembre, perché la tornata elettorale deve includere anche la Regione Emilia e il Comune di Reggio Calabria, ma non si va oltre». Una strigliata a cui era seguito l’annuncio della Stasi durante il consiglio del 21 luglio: «C’è una certezza: si vota a novembre». La presidente facente funzioni aveva riferito di aver inviato una lettera al ministero dell’Interno per sollecitare un election day. In base a quanto venne annunciato a fine luglio le elezioni si sarebbero potute tenere o il 9 o il 16 novembre. Oggi, invece, è stata comunicata una nuova data. Un anticipo che rischia di scompaginare i piani del centrosinistra. Se fosse confermato il 12 ottobre non ci sarebbero i tempi tecnici per far svolgere le primarie per legge su cui la coalizione sembrava aver raggiunto un accordo.
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