«Matteo Renzi è presidente del Consiglio da sei mesi, non da un’eternità, ma nemmeno da poco. In questi sei mesi, tutti dedicati all’immagine e al culto della personalità, nemmeno uno straccio di intervento, di proposta, di azione possiamo registrare a favore della Calabria. Neanche un euro per gli ammortizzatori sociali, neanche un euro per le grandi opere, neanche un’idea per fare ripartire lo sviluppo. Renzi non è stato capace nemmeno di nominare il commissario straordinario per la sanità ed oggi il sistema sanitario calabrese, a causa di questa non scelta, è nel caos più totale». A sostenerlo è l'assessore regionale al Personale Domenico Tallini.
«Con quale faccia - si domanda Tallini - si presenta oggi il premier in Calabria? Farà i suoi soliti annunci propagandistici o si limiterà a fare politica di partito, sponsorizzando il suo candidato alle primarie? Intanto, la gente, passata la sbornia delle europee, comincia a ragionare. La stessa Cgil calabrese - scrive ancora l'assessore regionale - boccia Renzi e dice senza mezzi termini che il governo non ha fatto nulla per la nostra regione. C’è un ministro calabrese nel governo Renzi che non riesce andare al di là del taglio di qualche nastro o di una sagra delle crespelle nella Locride».
«Si voti al più presto in Calabria, il 12 ottobre come ha deciso il presidente Antonella Stasi, in modo che il popolo calabrese si pronunci sul fallimento del governo Renzi e del suo partito calabrese sempre più dilaniato - conclude Domenico Tallini - in una lotta tribale per il potere».
x
x