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Il centrosinistra incalza la Stasi: «Voto a ottobre e primarie»

LAMEZIA TERME Il centrosinistra non chiude la porta alle regionali in ottobre. Anzi, le sollecita apertamente. Il problema è semmai trovare un modo per andare alle urne al più presto senza mettere …

Pubblicato il: 26/08/2014 – 16:35
Il centrosinistra incalza la Stasi: «Voto a ottobre e primarie»

LAMEZIA TERME Il centrosinistra non chiude la porta alle regionali in ottobre. Anzi, le sollecita apertamente. Il problema è semmai trovare un modo per andare alle urne al più presto senza mettere a repentaglio le primarie (istituzionali) di coalizione. La riunione lametina di oggi, alla quale hanno partecipato tutti i partiti del polo, è servita per sgombrare il campo da illazioni e tentativi di strumentalizzazione. «Non si può utilizzare la scusa delle “primarie per legge” per dire che il centrosinistra vuole rinviare la data delle elezioni, spendere i soldi dei contribuenti o prendere tempo per risolvere le proprie beghe interne». Una risposta decisa a quanti, tra le fila del centrodestra, avevano interpretato le proteste di Pd e alleati come un tentativo di traccheggiamento per procrastinare ancora il momento della verità. I segretari di tutte le forze del centrosinistra lo hanno ribadito a più riprese senza far mancare le ormai consuete bacchettate alla “sostituta” presidente della giunta, Antonella Stasi, a sua volta “sospettata” di aver fissato le primarie al 21 settembre per avere un alibi per un’eventuale slittamento delle elezioni o, in chiave più partigiana, per “boicottare” le consultazioni interne della coalizione avversaria. «La presidente Stasi metta fine al balletto sulla data delle elezioni fissandole, come già annunciato, per ottobre e non utilizzando le primarie in modo strumentale per rinviarle ulteriormente». C’erano tutti, dal segretario del Pd Ernesto Magorno a Luigi Incarnato (Psi), da Pietro Fuda (Centro democratico) a Mario Melfi (Sel), Mario Caligiuri (Idv), Antonio Casimiro (Psdi), Raffaele Lo Iacono (Autonomia e diritti), Rocco Tassone (L’altra sinistra), fino a Serafino Conforti (Api-Calabria #inrete). Secondo i segretari, «nessuna ragione, neppure le primarie, a cui notoriamente attribuiamo un grande significato, può impedire la necessità impellente di dare ai calabresi un governo stabile e legittimato dal voto in tempi rapidi, mettendo fine a un’esperienza fallimentare e, soprattutto, all’uso spregiudicato di risorse pubbliche finalizzate al vano tentativo di acquisire consensi, cosi’ come sta avvenendo quotidianamente». La presa di posizione è unanime: fine del «balletto sulla data delle elezioni inscenato dalla presidente Stasi e dal presidente del Consiglio Talarico» e occhi puntati «alle impellenti emergenze della nostra Regione» e sulla «necessità non più procrastinabile di dare in tempi brevi un governo alla Calabria».

 

AL LAVORO SULLE LISTE
L’incontro di Lamezia è servito anche ad affrontare nodi più prettamente politici. I partiti hanno ribadito la volontà di proseguire il percorso unitario intrapreso finora senza però estromettere le «componenti della società calabrese che vogliono il cambiamento». Va in questa direzione l’avvio del lavoro sulle liste che saranno presentate alle prossime elezioni, «riaffermando la volontà di dare vita a liste fatte da partiti e non dai candidati e predisponendo un codice etico che assicuri liste “pulite” e impedisca l’ingresso ai fuoriusciti del centrodestra e a coloro che sono legati all’attuale giunta regionale», così come recita il documento congiunto diffuso oggi.
Intanto anche Alleanza per l’Italia-Calabria #inrete, per bocca di Serafino Conforti, annuncia la sua partecipazione alle regionali con una propria lista. «Si tratta – ha detto Conforti – di girare pagina nel governo regionale e di chiamare a raccolta le migliori forze che operano in Calabria e che si vogliono confrontare nel merito delle questioni e non solo sui rapporti che si intrattengono con le leadership romane. È profondamente sbagliato confondere la necessità di essere collegati e autorevoli nell’interlocuzione romana, cosa questa giusta e saggia, con atteggiamenti di sudditanza e subalternità. Anzi è proprio la subalternità uno dei mali peggiori dei gruppi dirigenti regionali».

 

INTANTO LA CAMPAGNA CONTINUA…
Se il clima politico è ancora piuttosto incerto, la campagna elettorale di Gianluca Callipo diventa ogni giorno più intensa. Oggi l’endorsement al giovane candidato alle primarie è arrivato da Chiara Braga – parlamentare e componente della segreteria nazionale del Pd con delega all’Ambiente – che da Amantea ha dato il suo sostegno al sindaco di Pizzo: «Va scelta la risorsa migliore del Pd, ma bisogna farlo in discontinuità con i metodi finora messi in campo. O si ha l’ambizione di cambiare la Regione con scelte coraggiose e innovative o la Calabria non prenderà parte al processo di rinnovamento già innescato nel Paese da Renzi. Qualche mese fa, quando ho conosciuto Callipo, mi ha colpito, perché mi chiese di sollecitare un impegno forte del governo a tutela del territorio e dell’ambiente in Calabria». Callipo, a parere della Braga, fa parte di quella nuova classe dirigente in grado di «fare ciò che finora non è stato fatto. Gianluca fa parte di questa nuova generazione, come a livello nazionale lo sono i ministri Madia e Boschi, nostri coetanei. Tocca a noi provare a cambiare le sorti del Paese».
Nel frattempo Magorno prova a fare sintesi e a mettere la Stasi con le spalle al muro. Il segretario del Pd ha chiesto di incontrare i tre candidati alle primarie – lo stesso Callipo, Mario Oliverio e Gianni Speranza – per spiegare loro la posizione del partito e tentare di coinvolgerli in una linea unitaria, allo scopo di evitare ulteriori tentativi della “presidente facente funzioni” di rinviare l’appuntamento elettorale. Il vertice si terrà nella sede del Pd domani alle 10.30.

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

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