Blitz dei Nas a Vibo: gli ex mercati generali trasformati in discarica
VIBO VALENTIA La struttura era stata dichiarata inagibile e, già nel dicembre 2012, un’apposita ordinanza emanata dalla giunta D’Agostino ne aveva disposto la chiusura. Nel frattempo, però, l’area ch…

VIBO VALENTIA La struttura era stata dichiarata inagibile e, già nel dicembre 2012, un’apposita ordinanza emanata dalla giunta D’Agostino ne aveva disposto la chiusura. Nel frattempo, però, l’area che ospitava i mercati generali di Vibo, in contrada Aeroporto, è stata trasformata in una grande discarica abusiva all’interno della quale sono stati piazzati numerosi container stracolmi di rifiuti di ogni tipo, dai quali fuoriescono anche diversi rigagnoli del famigerato percolato. A fotografare la situazione, evidentemente fuori controllo dal punto di vista igienico sanitario, sono i carabinieri della compagnia di Vibo – guidata dal capitano Diego Berlingieri – e del Nas di Catanzaro, che stamattina hanno effettuanto un sopralluogo che ha portato al sequestro dell’intera area. A coordinare il lavoro condotto sul campo dai luogotenenti Lopreiato e Leotta è la Procura guidata da Mario Spagnuolo che, a partire dalla grave emergenza verificatasi nell’estate appena trascorsa, sta indagando a tutto campo sull’intero ciclo di gestione dei rifiuti in città.
Nel corso dell’intervento agli ex mercati generali i carabinieri hanno rinvenuto diverse tonnellate di rifiuti speciali pericolosi stoccati in 15 container, nonché ammassi di rifiuti speciali abbandonati sul nudo terreno. I controlli dei militari dell’Arma sono stati estesi anche a un’altra struttura, sita a poche centinaia di metri, che ospita rivenditori di prodotti ortofrutticoli che in passato svolgevano la loro attività presso i mercati generali ormai in disuso. Anche nel corso di quest’ispezione i militari del Nas hanno riscontrato carenze igienico sanitarie dei locali destinati alla vendita dei generi alimentari, per le quali sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di 25mila euro. Il provvedimento di sequestro si è reso necessario per svolgere ulteriori accertamenti circa la provenienza dei rifiuti e le modalità di stoccaggio in quell’area e acclarare eventuali responsabilità penali in merito allo smaltimento dei rifiuti pericolosi.
Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it