Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 6:57
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

Salerno e Orsomarso si autosospendono da Ncd

LAMEZIA TERME La loro, alla luce degli eventi degli ultimi mesi, è una scelta quasi obbligata. Un «percorso» che, per la verità, sembra portarli dritti dritti in Forza Italia, anche perché il sostegn…

Pubblicato il: 19/09/2014 – 10:12
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Salerno e Orsomarso si autosospendono da Ncd

LAMEZIA TERME La loro, alla luce degli eventi degli ultimi mesi, è una scelta quasi obbligata. Un «percorso» che, per la verità, sembra portarli dritti dritti in Forza Italia, anche perché il sostegno esplicito a Wanda Ferro è ormai molto più che un semplice indizio. Nazzareno Salerno e Fausto Orsomarso, ovvero due dei più fedeli custodi dell’ortodossia scopellitiana, si sono autosospesi dal Nuovo centrodestra. L’assessore e il vicecapogruppo in consiglio regionale, alfaniani della prima ora, ne danno notizia con una breve nota congiunta: «Gli ultimi mesi del Nuovo centrodestra – spiegano – non sono stati edificanti e ci riferiamo naturalmente al dibattito, alle prese di posizione, alle tesi sostenute all’interno del partito ma in una logica molto lontana da quella che dovrebbe essere un naturale e fisiologico confronto anche serrato ma intellettualmente onesto». E invece, Salerno e Orsamarso hanno riscontrato «un’impostazione verticistica e percorsi che poco o nulla hanno a che fare con i destini della Calabria e tanto invece riguardano i percorsi romani».
«Abbiamo dovuto ascoltare dagli stessi protagonisti – aggiungono – considerazioni che magari contraddicevano quanto sostenuto fino a qualche minuto prima; abbiamo sopportato l’inclinazione a privilegiare la tattica del momento e di piccolo cabotaggio a dispetto di una strategia politica complessiva che guardasse al futuro della Regione e del partito. Per queste ragioni, e con spirito non polemico, prendiamo atto – è la conclusione dei due – dell’esistenza di una condizione di impraticabilità politica e ci autosospendiamo dal partito. Naturalmente ribadiamo l’impegno e la determinazione ancor più forte nel nostro percorso politico».
Lo stesso Salerno poi spiega che la sua autosospensione è dovuta «innanzitutto a una questione di metodo; i partiti, e in questo caso Ncd, hanno l’obbligo di discutere, suggerire, orientare l’azione del governo che sostengono, vale a livello nazionale quanto in un contesto regionale. Non si può essere allo stesso tempo – aggiunge – dentro la giunta regionale e fuori a cannoneggiare polemicamente contro lo stesso esecutivo o, ancor peggio, essere romanamente impegnati in trame e accordi per causare difficoltà a chi qui in Calabria ogni giorno affronta le fatiche d’Ercole per dare risposte e soluzioni». Sul caso delle nomine della sanità, per esempio, Salerno si scagli contro «un governo sommamente colpevole nel non aver nominato per quattro mesi il Commissario» che poi «alza le barricate quando, di fronte a un obbligo di legge, la giunta regionale decide di adempiere a un irrinunciabile dovere». E assieme al governo sul banco degli imputati ci sono «i soliti soloni del centrosinistra – tra i quali tanti dei protagonisti dello sfascio del sistema sanitario regionale – e chi nel Nuovo centrodestra ha pensato bene di fare un passo indietro non per ragioni oggettive o nobili motivazioni di opportunità ma semplicemente perché quel passo indietro e il furore polemico nei confronti della giunta sono utili a tattiche di basso profilo e logiche di cordata».

La scelta odierna del generale Luciano Pezzi quale nuovo Commissario ad acta per il piano di rientro, inoltre, «la dice lunga su come il ministro e il partito nazionale siano letteralmente allo sbando e in balia di piccoli giochini di potere che hanno mortificato e continuano a mortificare le nobili ragioni che avevano determinato la nascita di Ncd». Da qui la conclusione al veleno contro gli ex compagni di partito: «Non ci interessano lotte intestine, né fare da contraltare a una logica miope e che considera le posizioni personali come prioritarie rispetto a tutto, né tantomeno prestare ulteriormente il fianco a chi – da sepolcro imbiancato – pensa di rifarsi sotterraneamente una verginità politica solo grazie al fatto e alla speranza di essere dominus incontrastato di un gruppo più o meno grande».

La decisione di Salerno e Orsomarso va ovviamente contestualizzata nello scenario di un centrodestra in frantumi, a partire dallo scontro tra i fratelli Gentile – che sembrano ormai tenere saldamente in mano le redini del Ncd calabrese – e Scopelliti, per arrivare alla dura presa di posizione del ministero della Salute – retto dalla alfaniana Lorenzin – sulle nomine dei manager della sanità da parte dell’ala scopellitiana della giunta regionale. Una forzatura che non ha fatto che aumentare le distanze tra l’ex governatore e il Nuovo centrodestra. Tanto in Calabria quanto a Roma.

 

s.pel.

Argomenti
Categorie collegate

x

x