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Una tiroide a partire dalle cellule staminali

Secondo un recente studio a breve potrebbe essere possibile lo sviluppo di una tiroide a partire da cellule staminali estratte dalla pelle. La ricerca è stata condotta da Sabine Costagliola, u…

Pubblicato il: 23/09/2014 – 14:57
Una tiroide a partire dalle cellule staminali

Secondo un recente studio a breve potrebbe essere possibile lo sviluppo di una tiroide a partire da cellule staminali estratte dalla pelle. La ricerca è stata condotta da Sabine Costagliola, un’embriologa molecolare presso la Libera Università di Bruxelles che con il suo team studia da tempo la possibilità di sviluppare una tiroide, a partire da cellule staminali. La scienziata belga ha illustrato un esperimento su topi che, pur se non giunto alla sua fase conclusiva e attuativa, è molto incoraggiante essendo riuscito a trasformare cellule staminali pluripotenti in cellule tiroidee perfettamente funzionanti. I risultati sono stati presentati durante il Congresso annuale della Società europea degli organi artificiali dell’università Cattolica di Roma. Alla fine del congresso appena chiuso e che si è svolto a Roma, al policlinico A. Gemelli di Roma, il direttore dell’Unità di Chirurgia endocrina del Gemelli al Cic dell’Università Cattolica, Celestino Pio Lombardi assieme a Gerardo Catapano, ordinario di Bioingegneria industriale al dipartimento di Ingegneria per l’Ambiente e il territorio e ingegneria chimica dell’Università della Calabria, hanno annunciato di voler provare a ripetere lo stesso risultato usando cellule umane. La ragione di questa decisone risiede, secondo Lombardi, nel fatto che “le malattie tiroidee e i tumori della ghiandola sono sempre più diffusi ed i pazienti che subiscono l’asportazione devono poi prendere ogni giorno gli ormoni tiroidei sostitutivi che non sempre risultano una terapia efficace”. Per questo la ricerca si sta sempre più indirizzando alla “sostituzione della ghiandola con una terapia cellulare in grado di ripristinare nell’organismo un quantitativo adeguato di cellule tiroidee funzionanti”. Da qui, come annunciato nel congresso, nasce la volontà di “collaborare con il laboratorio della embriologa Costagliola prendendo cellule staminali dal tessuto sottocutaneo dei pazienti, e trasformarle, con adeguati stimoli in cellule tiroidee in grado di produrre gli ormoni”. Lo sviluppo della tiroide è un processo complesso che passa per vari stadi fino alla formazione dei follicoli tiroidei funzionali e che, a detta dei ricercatori, richiederà tempo prima di ottenere risultati certi e affidabili. Questo progetto potrebbe rappresentare la soluzione ideale per tutti quei pazienti a cui è stata asportata la tiroide per un tumore, o per quelli che hanno una disfunzione causata da una reazione autoimmune, in cui gli anticorpi attaccano l’organo e lo demoliscono. La tiroide è l’ultimo di una lista crescente di parti del corpo che possono ora essere ‘corrette’, per ora nei topi, ed a volte anche negli esseri umani, con impianti bio ingegneristici.

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