Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 13:30
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Commissario Pezzi intervenga sull'ospedale di Praia

Egr. commissario Pezzi  siamo il Comitato civico per la difesa dell’ospedale di Praia a Mare che dal 2011, a seguito di una sorta di accanimento contro il presidio praiese, si è costituito con l…

Pubblicato il: 25/09/2014 – 13:49
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo

Egr. commissario Pezzi 
siamo il Comitato civico per la difesa dell’ospedale di Praia a Mare che dal 2011, a seguito di una sorta di accanimento contro il presidio praiese, si è costituito con lo scopo di mettere in evidenza questioni fondamentali quali il diritto alla salute degli oltre sessantamila cittadini di questo territorio che nel periodo estivo supera le trecentomila presenze.
La chiusura o come viene definita la “riconversione dell’ospedale di Praia a Mare in casa della salute” ha determinato la cancellazione di migliaia di prestazioni sanitarie di vario genere con conseguenze sulla salute dei malati e con oneri aggiuntivi dovuti, spesso, al ricorso alle strutture private o alla mobilità sanitaria interregionale che si traduce in un supplementare aggravio di spesa anche per la regione Calabria.
Con la riconversione, infatti, l’utenza dell’intero territorio dell’Alto cosentino è stata gravemente penalizzata e costretta ad ulteriori difficoltà, a causa della distanza da altre strutture ospedaliere capaci di fornire gli stessi servizi.
Abbiamo deciso, ancora una volta, di mobilitarci perché nella nostra regione continuiamo a riscontrare troppe e inaccettabili differenze nella qualità dell’assistenza sanitaria. Da provincia a provincia sono esagerate le discrepanze territoriali. Se facciamo un paragone con la provincia di Reggio Calabria, constatiamo una profonda discordanza tra il territorio reggino e quello cosentino.
Per andare da Locri a Siderno, in macchina, si impiegano meno di 10 minuti In entrambi i comuni c’è l’ospedale civile.
Nell’area tirrenica reggina e precisamente nei comuni di Scilla, Gioia Tauro, Rosarno, Polistena, Taurianova e Cittanova insistono sei ospedali (un numero eccessivo rispetto alla popolazione interessata) che servono circa duecentocinquantamila abitanti. Volendo fare un raffronto tra l’area tirrenica reggina con quella cosentina si può riscontrare l’abissale disparità tra i due territori. Tutto questo è ingiusto e inaccettabile ed è in palese contrasto con gli articoli 3 e 32 della Costituzione che sanciscono l’uguaglianza dei cittadini e la salute come diritto.
Da Praia a Mare per raggiungere l’ospedale di Cetraro (Cs) normalmente si impiegano quarantacinque minuti, mentre per raggiungere l’ospedale di Lagonegro (Pz) si impiegano trenta minuti. Nel periodo estivo in entrambe le direzioni i tempi di percorrenza raddoppiano. Quando abbiamo evidenziato questo disagio qualcuno ha avuto l’ardire di sostenere che recarsi a Cetraro o a Lagonegro in provincia di Potenza (struttura che non appartiene alla nostra regione), non è poi un così lungo viaggio, non potendo avere ogni cosa nel proprio giardino. Nulla di più falso! Questa è demagogia, quando si è in gravi condizioni di salute, o quando si ha il timore di esserlo, anche il tratto di strada che ci separa dal nostro medico curante, carico com’è di ansia e preoccupazione, assume i contorni del lungo viaggio… Spesso un intervento tempestivo può salvare la vita!
Detto ciò, le chiediamo nella sua veste di commissario ad acta della sanità calabrese, di riaprire il confronto con le istituzioni del territorio dell’Alto Tirreno cosentino, sulla decisione adottata per l’ospedale di Praia anche alla luce della sentenza del Consiglio di Stato del 14/11/2013 che ha annullato il decreto n. 18/2010 dell’ex governatore ed ex commissario per la sanità calabrese Giuseppe Scopelliti e ha disposto la riapertura dell’ospedale di Praia a Mare.

 

*portavoce del Comitato
giornalista Radio Azzurra

Argomenti
Categorie collegate

x

x