Le primarie dei Gattopardi
Terra di “Gattopardi”, di personaggi in cerca d’autore: questa è la Calabria, stretta tra personalità d’indubbio valore etico e intellettuale e da meschine figure di rampanti di trasformisti, utili p…
Terra di “Gattopardi”, di personaggi in cerca d’autore: questa è la Calabria, stretta tra personalità d’indubbio valore etico e intellettuale e da meschine figure di rampanti di trasformisti, utili per ogni stagione politica.
Le primarie del Pd rischiano di diventare una conta tra queste ultime e non tra nobili figure.
Dopo aver siglato un documento in cui si profilava una settimana di discussione sui problemi della nostra martoriata terra – documento approvato all’unanimità alla presenza del vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini, ecco all’improvviso, dopo le elezioni (conta…) provinciali di Vibo Valentia che il clima diventa rovente – si manifestano nervosismi a più non posso, si lanciano accuse di collusione con i poteri criminali di questa regione, si fa notare che parte del Pd quella rappresentata dal candidato Gianluca Callipo, ha siglato “accurduni” che gli faranno vincere le primarie del Pd, gettando ombre nei confronti dei tantissimi militanti che in queste ore stanno girando in lungo e in largo le contrade della nostra terra per spiegare che un’altra Calabria è possibile, ragazzi e ragazze che si cimentano per la prima volta in un’esperienza di democrazia diretta, giovani che sognano di vedere, finalmente, una nuova generazione cimentarsi con il governo della Calabria.
Che i poteri forti sono presenti in Calabria è cosa nota, che sono presenti da più di una stagione politica è cosa arcinota, che spesso hanno scelto le persone affini per età per storie e per permanenza nell’agone politico è cosa scontata, che tentano di entrare nelle liste e di condizionarle è storia recente e passata.
Della vicenda di Vibo a dimostrazione di come si possono inquinare le liste, quelli che oggi parlano di scandalo si scordano dei tanti scheletri che hanno nel proprio armadio, vedi candidati che non hanno potuto esercitare il diritto al voto.
Le polemiche, aumentate a dismisura nelle ultime ore, rischiano di far diventare le primarie un campo di battaglia dove non si salverà più nessuno, perché tanti trasformisti, tanti “Gattopardi” di dubbio valore etico e morale vorrebbe salire sul carro dei possibili vincitori.
Le polemiche si possono fare su tutti i principali personaggi che da più di 30 anni occupano le istituzioni calabresi, ogni giorno alcuni di loro decidono quale candidato sostenere, e ogni giorno nascono polemiche perché le fedine penali e le frequentazioni di questi soggetti non sono delle migliori.
La cosa più grave è che un comitato a sostegno di un candidato denunci infiltrazioni mafiose, volendo addebitare a un giovane sindaco accordi trasversali,scordandosi che le persone
che denunciano sono le stesse che da più stagioni hanno governato e fatto la minoranza senza risolvere un solo problema della Calabria. Essi non sono gli stessi dell’accordo di Caposuvero e delle tante sconfitte del centro-sinistra in Calabria? Non sono gli stessi che hanno inciuciato con i vari commissari che si sono susseguiti in Calabria negli ultimi anni ? non sono gli stessi che vantano “amicizie” in tutto l’arco costituzionale?
Oggi, paradossalmente, diventa responsabile un ragazzo di 32 anni della politica del malaffare,la “stessa politica” che è presente da molti lustri nella storia della nostra Regione.
Forse vi siete accorti che sta cambiando il vento, che molti si stanno spendendo per una Calabria diversa, che tanti uomini e donne si stanno impegnando per il cambiamento, forse le vostre reazioni sono dovute a tutto ciò, al fatto che si aprirà per la Calabria una nuova storia.
Proprio voi che per mesi avete sostenuto le primarie, oggi incominciate a temerle, dimostrando insicurezza e dall’alto della vostra esperienza, alzate il tiro facendoci apparire come collusi con i poteri criminali di questa regione.
Non mi resta che finire questa riflessione con la seguente frase del grande Antonio De Curtis in arte Totò: «Onorevole… ma mi faccia il piacere».
*Dirigente del Pd Calabria