Se anche il cittadino diventa sindaco
Si respira una aria nuova a Reggio Calabria. Un’aria di fiducia e di speranza. Si avverte tra i cittadini un desiderio di riscatto e di rinascita che spiega senza alcun dubbio quello che è stato, all…
Si respira una aria nuova a Reggio Calabria. Un’aria di fiducia e di speranza. Si avverte tra i cittadini un desiderio di riscatto e di rinascita che spiega senza alcun dubbio quello che è stato, alle ultime elezioni amministrative, l’esito di un voto quasi scontato, sin dalla sua vigilia, all’indirizzo del giovane sindaco Giuseppe Falcomatà, pulito esteticamente per come si presenta, pulito dentro, con i suoi valori che già traspaiono dalla sua eleganza e dal suo piacevole sorriso, e non soltanto dalla garanzia del suo autorevole cognome che evoca naturalmente il compianto padre Italo, sindaco amatissimo dai reggini.
Mai come questa volta, il risultato elettorale nella nostra città apre a un governo nel segno di un cambiamento radicale rispetto al passato. Quel passato riferito a quest’ultimo decennio, che ci ha fatto conoscere un profondo degrado, l’abbandono, un città trascurata e il modo incredibile e beffardo con cui si ingannavano i cittadini con movide e passerelle inutili, che si volevano far passare come un modello. Un passato che i reggini, adesso, hanno solo voglia di dimenticare e di lasciarsi alle spalle.
Hanno infatti capito che in una città civile non si può rinunciare ad alcuni servizi. Non si può rinunciare a una scuola che sappia dare il meglio per educare e preparare i nostri giovani. Alla raccolta quotidiana e differenziata dei rifiuti e alla pulizia della città. Alla cura del verde pubblico e al decoro urbano e ambientale. A una viabilità con strade senza buche e con la segnaletica verticale e orizzontale che dia sicurezza a chi guida e ai pedoni. Alla disponibilità di parcheggi. Alla fornitura di acqua in ogni momento della giornata per tutti i santi giorni. A una sanità efficiente. Alla cura e all’armonia delle costruzioni, da completare nella loro struttura e nella gradevolezza dei colori delle loro facciate. Non si può più immaginare che in una città metropolitana, che vuole crescere e stare al passo coi tempi, non ci siano trasporti pubblici efficienti (come aerei, treni, bus e navi) che vanno per lo più potenziati, piuttosto che tagliati. Quello che avviene normalmente, in altre parole, in tutte le città civili del Centro o del Nord Italia che la maggior parte di noi, quando viaggia per qualsiasi ragione, ha occasione di visitare e apprezzare. È soprattutto questo a essere realmente importante per noi cittadini.
Abbiamo visto in questi anni come sia facile distruggere e portare al degrado una città. In particolare, il declino avviene quando il potere politico lascia i cittadini ai margini, e non li fa sentire parte integrante nella gestione della cosa pubblica. Sappiamo invece che per ricostruire si richiede impegno, competenza, dedizione, amore per la città e lavoro nell’interesse esclusivo della comunità con il coinvolgimento dei cittadini. L’aria nuova che si respira fa pensare a tutto ciò e questa volta fa ben sperare in una rinascita e in un riscatto di questa città.
Reggio, per diventare una città normale, ha ovviamente bisogno di essere ben governata da amministratori competenti e capaci, e di essere amata da loro. La figura del giovane sindaco ha portato tra i cittadini un certo entusiasmo intriso di fiducia e di speranza per un futuro migliore da offrire alla città. Noi cittadini, però, se amiamo Reggio, dobbiamo fare la nostra parte. Dobbiamo sentirci parte attiva e più responsabili nel percorso che è necessario intraprendere per la rinascita di Reggio, magari, e perché no, sentendoci anche noi un po’ sindaci. Sarebbe un modo nuovo per supportare e, in un certo qual modo, collaborare con il giovane sindaco Giuseppe Falcomatà.
È anche un modo per ritrovare quel senso civico che in questi anni, tra noi cittadini, è di molto mancato. Un cambio di mentalità che deve necessariamente esserci se si vuole far crescere questo nostro territorio e perseguire tutti insieme il bene comune. Ognuno di noi dovrà attuare comportamenti pacifici di correttezza e di rispetto rigoroso delle regole. Solo così dimostreremo di amare davvero la nostra città. Amare Reggio, anche come segno di riscatto. A mio parere, conoscendo l’indole di noi reggini, non bisogna poi sforzarsi tanto per far diventare anche Reggio Calabria una città normale e soprattutto civile. Ci vuole solo un po’ di buona volontà.