LOCRI Ci sono due locresi tra gli avvocati eletti nel direttivo della camera penale presso il Tribunale di Roma. Si tratta di Vincenzo Comi e di Cesare Placanica. Entrambi molto giovani, hanno bruciato le tappe affermandosi nella professione ma anche impegnandosi con particolare successo nel mondo dell’associazionismo forense.
Vincenzo Comi è anche docente di Diritto processuale penale presso la Scuola di specializzazione dell’Università La Sapienza, nonché docente di Deontologia e ordinamento forense presso la scuola di specializzazione della Luiss di Roma. Ha all’attivo molte pubblicazioni, l’ultimo volume (“L’avvocato penalista e il codice deontologico forense”) è stato pubblicato dalla casa editrice Giuffrè e curato da Ettore Randazzo. Vi sono contenuti testi realizzati oltre che da Vincenco Comi, dagli avvocati Gaetano Pacchi, Titta Madia, Federica D’Angelo, Antonio Miriello, Carmela Parziale e Marco Monaco.
Cesare Placanica, oltre a essere impegnato nei maggiori processi (è il caso di citare quello relativo allo scandalo Finmeccanica apertosi dopo l’arresto di Gennaro Mokbel), è tra i maggior studiosi delle nuove tecniche investigative. In questo senso è stato il principale relatore nel convegno di studi “Dna e processo penale. La scienza in ausilio della conoscenza” organizzato dall’associazione culturale Osservatorio penale.
Insieme a Francesco Lattanzi, inoltre, Placanica ha avuto particolare ruolo nella campagna dei Radicali sull’emergenza carceraria nel nostro Paese occupandosi di una tematica scottante quanto attuale: “Il collasso del processo, la vergogna del carcere, la necessità di un’amnistia e di un indulto”.
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