PARMA Potrebbe esserci la ‘ndrangheta dietro l’omicidio del cremonese Giorgio Gobbi, 43 anni, trovato morto, la sera di venerdì 5 dicembre, dai carabinieri di Parma nel baule della sua Range Rover in un parcheggio di un centro commerciale in via San Leonardo, a Parma.
Gobbi, originario di Casteldidone, era domiciliato a Cicognolo dove’era ospite di una ragazza romena che proprio venerdì 5 dicembre aveva presentato denuncia di scomparsa ai carabinieri specificando che la Range Rover di Gobbi era dotata di un sistema satellitare per poterne individuare la posizione. Ed è così che è stata ritrovata l’auto nel parking del centro commerciale. Quando i carabinieri di Parma hanno ispezionato la vettura hanno rinvenuto il cadavere del cremonese nel baule. Gli inquirenti stanno valutando tutte le piste. E, da quanto emerso, le indagini potrebbero riguardare anche gli ambienti della criminalità organizzata calabrese. Ma non si escludono accertamenti nel mondo professionale di Gobbi che procurava clienti per alcune concessionarie auto.
Giorgio Gobbi nel luglio 2003 era già stato vittima di un tentato omicidio: gli avevano sparato due colpi, il primo non andato a segno e il secondo bloccato, miracolosamente, dal portafogli infilato nella tasca posteriore destra dei suoi jeans. Per quelle due revolverate, esplose ad altezza uomo, dentro e appena fuori il Bar centrale, i carabinieri avevano arrestato Carlo Bernardi Pirini, 33enne di San Giovanni in Croce, incensurato, titolare del locale. Era stato lui a puntare la pistola. I militari lo avevano bloccato non molto lontano dal luogo della sparatoria, mentre buttava in un cassonetto una Browning 6.35, non denunciata e con matricola abrasa: l’arma con cui il barista aveva sparato a Gobbi, amico di vecchia data, diventato rivale di Carlo per colpa di una donna.
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