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Guccione: «Dubbia la posizione della Cgil»

REGGIO CALABRIA «È davvero stupefacente che la Cgil inviti Oliverio a lasciare il passo al generale Pezzi come commissario della Sanità calabrese. La posizione assunta oggi dal sindacato rinne…

Pubblicato il: 13/12/2014 – 17:46
Guccione: «Dubbia la posizione della Cgil»

REGGIO CALABRIA «È davvero stupefacente che la Cgil inviti Oliverio a lasciare il passo al generale Pezzi come commissario della Sanità calabrese. La posizione assunta oggi dal sindacato rinnega e contrasta con le battaglie comuni che in questi anni abbiamo condotto, sia come espressioni sindacali che dai banchi dell’opposizione consiliare a Scopelliti e al centrodestra». È quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione.
«Le critiche, anche da parte della Cgil – prosegue Guccione – le abbiamo rivolte soprattutto alla gestione del Piano di rientro e, rispetto a questa gestione, il generale Pezzi non può essere considerato estraneo. Il mandato di governo conferito dai calabresi con grande fiducia, è una forte domanda rivolta al presidente Oliverio affinché garantisca prima di tutto ad ogni cittadino il diritto alla cura della salute che ora in molte aree della Calabria è precluso. Suona quasi come una beffa, ancora di più quando lo fa la Cgil, chiedere a Oliverio di mettersi da parte e affidare la gestione al generale Pezzi. È davvero curioso che la Cgil non riesca ad essere consapevole che una simile posizione rischia di convergere con quanti oggi sono intenti a difendere probabili interessi lobbistici che magari da anni si annidano nel sistema pubblico e privato e negli apparati della sanità calabrese».
»È altrettanto strano – sostiene ancora il consigliere regionale del Pd – l’atteggiamento dell’Ufficio del commissario che, mentre i calabresi decidevano da chi fare governare la Calabria nei prossimi cinque anni, era intento a convocare riunioni con i dirigenti delle Asp e delle Aziende ospedaliere per definire il documento di programmazione della rete ospedaliera, dell’urgenza-emergenza e della rete territoriale che va nella direzione di fare dipendere sempre di più la sanità calabrese da quelle di altre regioni facendo aumentare l’emigrazione passiva che dopo oltre quattro anni di commissariamento è passata da 240 milioni ad oltre 300 milioni di euro».
«È da qui – continua Guccione – che si esercitano pressioni, anche a Roma, proprio al fine di impedire a Oliverio di esercitare un’efficace azione di risanamento e moralizzazione. Se Oliverio dovesse accogliere il consiglio della Cgil, non farebbe altro che assumere una posizione pilatesca che potrebbe essere intesa come copertura ad una continuità di gestione. In ogni caso compete al governo nazionale decidere la nomina del Commissario».
»La normativa vigente – evidenzia Guccione – impone al governo che sia Oliverio il commissario della Sanità calabrese, essendo egli stato eletto presidente della Regione in data antecedente al 31 dicembre 2014. Le pressioni vengono esercitate da tutt’altre direzioni e sono tese a forzare la legge proprio perché vogliono impedire a Oliverio di tagliare gli sprechi, contenere la spesa e operare per garantire sin da subito i livelli essenziali e una efficiente rete di assistenza-emergenza. A Oliverio va solo riconosciuto il coraggio di metterci la faccia ed assumersi direttamente la piena responsabilità nel dare conto ai calabresi della sua effettiva capacità di amministrare una sanità che la faccia finita con le gestioni affaristiche e clientelari e sia dedicata, invece, alla cura della salute».

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