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Gli anni di piombo in “Rosso plastica” di Petrolino

REGGIO CALABRIA «Nulla è come appare». Il libro “Rosso plastica” di Nicola Petrolino, presentato ieri pomeriggio all’università della Terza età di Reggio Calabria, potrebbe essere sintetizzato così…

Pubblicato il: 17/12/2014 – 11:30
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Gli anni di piombo in “Rosso plastica” di Petrolino

REGGIO CALABRIA «Nulla è come appare». Il libro “Rosso plastica” di Nicola Petrolino, presentato ieri pomeriggio all’università della Terza età di Reggio Calabria, potrebbe essere sintetizzato così, dal momento che, come commenta l’autore, «quello che si fa vedere potrebbe essere sia reale che immaginario». Il romanzo prende il titolo – e anche la copertina – da un’opera di Alberto Burri che, nel 1964, attraverso l’uso del fuoco e della plastica, costruì questa scultura su tela colorandola di rosso. Lo scrittore crea un parallelismo tra il “Rosso sangue” di Burri e lo spargimento che da lì a breve ci sarebbe stato in Italia durante gli anni di piombo. Il libro è, infatti, ambientato durante il periodo del terrorismo, ma non solo. È strutturato di su tre piani temporali diversi – sogno, ricordo e realtà – che creano nell’opera esplicite immagini cinematografiche. «La narrazione l’ho costruita con tempi verbali tali da far vedere questo sfasamento di tempo in cui la protagonista si sposta – racconta l’autore – nel passato attraverso i sogni che ha fatto da bambina, negli anni del terrorismo e nel presente in cui lei scrive la storia, gli anni ’90. Il cinema passa da una cosa all’altra con molta facilità attraverso l’uso del flashback. Logicamente il flashback non c’è, ma io l’ho creato con i verbi. Gli anni di piombo – continua lo scrittore – li ho scelti con l’idea di parlare di un periodo molto misterioso. C’è una storia noir e io ho voluto inserire il mistero nel mistero. Mi sembrava bello parlarne riferendomi in maniera più ampia in un contesto storico di quegli anni di cui, di tutto quello che è successo, noi non sappiamo nulla, non c’è ancora stato svelato niente». Petrolino, oltre a essere un insegnante di lettere, è anche un critico cinematografico. Ha collaborato con varie università come esperto di cinema ed è direttore artistico del festival del cinema mediterraneo “Verso Sud” che si svolge al “Catona teatro” di Reggio Calabria. L’auditorium “Giuseppe Punturi” della struttura di Via Willermin, era gremita di gente per la presentazione di questo libro che Franco Cernuto, direttore dei corsi dell’Unitre, ha definito «un’esplosione che parte da un’immagine e che poi si espande». Presenti in sala anche Loreley Rosita Borruto, presidente del “Cis” della Calabria che ha introdotto la serata, Salvatore Modica presidente “Unitre”, Domenico Cappellano, club del territorio “Touring Club” di Reggio Calabria e l’editrice Antonella Arcidiaco, “Città del Sole”. A intrattenere il pubblico la scrittrice Katia Colica che ha dialogato con l’autore, ma anche la lettura di alcuni passi del libro, a cura di Cinzia Colacresi, e intermezzi musicali di pianoforte e violoncello eseguite rispettivamente da Claudia e Luisa Morabito.

 

Miriam Guinea

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