Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 16:13
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

“Drink water”, crolla l'impianto accusatorio

COSENZA Tutti assolti, tranne uno. Sospiri di sollievo alla lettura del dispositivo dell’operazione “Drink water”, che dopo diverse ore di attesa si è svolta nell’aula 9 del tribunale di Cosenza. Il…

Pubblicato il: 07/01/2015 – 14:51
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
“Drink water”, crolla l'impianto accusatorio

COSENZA Tutti assolti, tranne uno. Sospiri di sollievo alla lettura del dispositivo dell’operazione “Drink water”, che dopo diverse ore di attesa si è svolta nell’aula 9 del tribunale di Cosenza. Il collegio presieduto dal giudice Di Dedda (a latere Pingitore e Marletta) ha condannato soltanto Francesco Bevilacqua, che dovrà scontare sette anni di carcere per spaccio di sostanze stupefacenti e tre anni per rapina. A lui però non è stata riconosciuta l’aggravante mafiosa. Ma non gli sono state riconosciute nemmeno le attenuanti previste per i collaboratori di giustizia. Quindi per il tribunale di Cosenza, Francesco Bevilacqua, noto come “Franco i Mafarda”, non è stato ritenuto attendibile. Per lui il pm della Dda, Pierpaolo Bruni, aveva chiesto cinque anni di carcere. Assolti tutti gli altri imputati per non aver commesso il fatto: Antonio Abbruzzese; Celestino Bevilacqua; Luigi Vezzoni; Antonio Benincasa; Marco Bevilacqua; Adriano Bevilacqua; Gianfranco Iannuzzi; Mario Berlingieri; Mario Salerno; Roberto Piromallo; Roberto Spadafora; Giuseppe Perna; Pasquale Parisi; Antonio Mango; Ivan Trinni; Giuliano Manzo; Luigi Berlingieri; Donato Anzillotti; Luigi Carlini e Antonio Cirolia. Gli imputati sono accusati di spaccio di droga e di associazione mafiosa. I fatti risalgono al 1999-2000. Secondo l’accusa, l’organizzazione avrebbe gestito un traffico di sostanze stupefacenti nel Cosentino. L’operazione è scaturita da un’attività di indagine fatta di pedinamenti e intercettazioni. Diversi imputati sono già stati condannati con il rito abbreviato.

 

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

x

x