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L'Inghilterra di "Jack lo Squartatore" al teatro comunale di Rovito

COSENZA Al Teatro comunale di Rovito (Cosenza) domenica 11 gennaio, a partire dalle 17, avrà luogo il primo evento speciale della stagione offerto dal cineforum “Falso Movimento” e curato da Ugo G. C…

Pubblicato il: 08/01/2015 – 15:05
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L'Inghilterra di "Jack lo Squartatore" al teatro comunale di Rovito

COSENZA Al Teatro comunale di Rovito (Cosenza) domenica 11 gennaio, a partire dalle 17, avrà luogo il primo evento speciale della stagione offerto dal cineforum “Falso Movimento” e curato da Ugo G. Caruso: una kermesse dedicata a “Red riding trilogy”, la miniserie in tre episodi prodotta nel 2009 da Channel Four e tratta dall’opera dello scrittore inglese David Peace.
La produzione, si ispira ai cupi avvenimenti che si sono svolti tra la metà degli anni settanta e quella del decennio seguente, che hanno insanguinato lo Yorkshire sprofondandolo in un clima di terrore e di sospetto.
Tre registi, Julian Jarrold, James Marsh e Anand Tucker, la sceneggiatura “labirintica” di Tony Grison e uno stuolo di validi attori britannici, sono i punti di forza di una miniserie composta da tre episodi (1974, 1980, 1983) proposti da Ugo G. Caruso in un’unica soluzione. Ne viene fuori quindi una maratona di 300 minuti nelle brumose contrade del male, dove la finzione verrà alla cronaca nera dell’epoca.
Per questa ragione pur avviluppando lo spettatore al pari di altre serie del genere thriller, Red Riding Trilogy risulta alla fine più disturbante proprio per il suo realismo sociale che non prevede nè catarsi nè redenzione. Presentato tra gli eventi speciali al Festival di Roma del 2009, a distanza di anni resta, a detta degli organizzatori, «uno dei punti più alti della televisione di sempre».
«Si tratta – hanno proseguito gli interessati – di un’opera di ben altro spessore rispetto alle serie americane create direttamente per lo schermo domestico. Alla base, c’è la tetralogia di David Peace, scrittore già tradotto felicemente per il cinema con “Il maledetto United” di Tom Hooper, si legge di efferati episodi di cronaca nera, come una serie di delitti a sfondo pedofilo e poi, a distanza di pochi anni, un’altra sequenza di omicidi attribuiti al famigerato “squartatore dello Yorkshire”. Peace – che all’epoca dei fatti era adolescente e dichiara di essere rimasto segnato per sempre da quei tragici eventi – mescola finzione e cronaca nera ricreando l’inquietante affresco di un Nord dell’Inghilterra in preda all’orrore, al sospetto, alla corruzione delle istituzioni, alla miseria, alla disgregazione sociale e alla putrescenza morale».
«Molti – proseguono – i fatti e personaggi ricorrono, e proprio nel collegamento sotteranneo esistente tra storie, personaggi ed epoche contigue ma diverse, sta il bandolo della matassa. Red Riding Trilogy è la storia di vittime facili (bambine, donne, omosessuali), di vittime inconsapevoli, di reietti della società che vengono eliminati come capri espiatori per le colpe di chi detiene il potere e ne abusa, sicuro della propria intoccabilità».
«Un grande affresco del male, dunque – raccontano gli interessati – dove si racconta la lotta di tre antieroi, ciascuno protagonista di un episodio, un giornalista, un poliziotto, un avvocato, che ancora ripongono fiducia nel sistema e che sono pertanto destinati al fallimento più atroce. Il finale dei tre registi – anticipano – è omogeneo e compatto. Un appuntamento immancabile per gli amanti della letteratura noir, del genere thriller, del cinema inglese e – concludono – della televisione d’autore».

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