LAMEZIA TERME «L’istituzione del ruolo unico regionale è un atto di riforma necessario se si vuole una macchina organizzativa efficiente e produttiva. Dobbiamo costruire una Regione amica e al servizio del cittadino e non una Regione ripiegata su se stessa in difesa di sacche di privilegi e parassitismo». Lo afferma il presidente della Regione Mario Oliverio.
«I ruoli separati tra giunta e consiglio regionale – prosegue – sono la coesistenza di due Regioni separate e distinte. Se vogliamo costruire una Regione “normale”, moderna e leggera, è indispensabile che oltre ad un’unica pianta organica ci sia anche un bilancio unitario».
«L’attuale separazione – è quanto afferma Oliverio nella sua analisi – produce dispersione e sprechi nell’impiego delle risorse umane e finanziarie. Quella che prefiguriamo è una riforma di buon senso tesa a razionalizzare la spesa e a determinare risparmi. Chi si oppone a questa impostazione ricorrendo ad una presunta difesa di campanile, lo fa esclusivamente per difendere privilegi. Il ruolo del consiglio regionale a Reggio Calabria non solo non è in discussione, ma sarà rafforzato. Non è in discussione il posto di lavoro che oggi i dipendenti esercitano nella sede del Consiglio e negli uffici della giunta regionale».
«L’unico vero obbiettivo di un ruolo unico – chiosa ancora Oliverio – è quello di rendere efficiente e meno costosa la macchina della Regione. La separazione dei ruoli è stata e rimane funzionale a zone di privilegio ormai insostenibili e a sacche di inefficienza e di spreco che pagano i cittadini di tutta la Calabria, a partire da quelli di Reggio. È dovere di tutti tagliare gli sprechi, rimuovere le inefficienze e rendere migliori i servizi alla collettività. Chi pensa di agitare logori e consunti pennacchi per coprire difese corporative che pagano i cittadini, sbaglia di grosso. La Calabria tutta ha bisogno di riforme. Noi abbiamo il dovere di servire la Calabria tutta per aprire una nuova stagione nella quale non ci sarà spazio per i campanili. La Calabria, infatti, o cresce insieme – conclude – o insieme deperisce».
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