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La difesa del suolo è prioritaria

Presidente Oliverio, abbiamo recentemente letto e molto apprezzato, una sua dichiarazione, apparsa sugli organi di stampa in merito alla priorità del nuovo governo regionale di affrontare, con organi…

Pubblicato il: 18/02/2015 – 17:06
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Presidente Oliverio,

abbiamo recentemente letto e molto apprezzato, una sua dichiarazione, apparsa sugli organi di stampa in merito alla priorità del nuovo governo regionale di affrontare, con organicità, il tema delle politiche ambientali, della difesa del suolo e del dissesto idrogeologico del nostro territorio. La dichiarazione, molto impegnativa e sicuramente strategica e di prospettiva, è in linea con i suoi direttivi programmatici approvati dagli elettori calabresi e, recentemente dal consiglio regionale. Da troppo tempo le questioni ambientali vengono affrontate solo per rispondere  alle emergenze che, periodicamente, affliggono e colpiscono il territorio calabrese. Da troppo tempo le risposte sono parziali ed inadeguate, quasi sempre, esclusivamente, affidate agli organi della Protezione civile che non possono, da soli, prevenire ed intervenire e che, di fatto, hanno finito con l’apparire e (spesso) diventare l’agente principale degli interventi (naturalmente di emergenza!) a loro volta introiettati nel senso comune dominante come i soli efficaci e necessari. Da troppo tempo il tema della difesa del suolo è affrontato con interventi legislativi ed amministrativi molto parziali, settoriali, senza una logica di sistema che è, invece, presupposto necessario. Sul piano normativo, invero, molti eventi calamitosi hanno determinato una significativa influenza sullo sviluppo della legislazione di settore, stimolato dall’effetto emotivo e dall’esperienza e gestione delle calamità, tant’è che buona parte dell’evoluzione giuridica deve essere letta in stretta connessione con la misura delle catastrofi. Da troppo tempo la prevenzione e la messa in sicurezza dei territori resta collegata alla sola politica degli investimenti senza tener conto che la prevenzione è un sistema più complesso che non può prescindere dal livello normativo che, anzi, proprio a tale fine si rivela prioritario. Da troppo tempo non c’è una norma in difesa del suolo perché abbiamo una difesa del suolo relegata in un codice ambientale che non riordina in maniera organica la materia e non coordina i diversi livelli di pianificazione ordinaria e straordinaria, di programmazione e di finanziamento degli interventi previsti dalle norme vigenti. Una fotografia ci dice che c’è da rimettere mano ad un intervento normativo che non ha funzionato perché non è riuscito a correggere veri e propri errori. Dal suo intervento, traspare non solo la priorità del problema ma anche e soprattutto la consapevolezza che s’impone una inversione di tendenza nella impostazione politica programmatica. In effetti, le diffuse e gravi emergenze ambientali, legate, tra l’altro, allo smaltimento dei rifiuti, all’inquinamento dei corpi idrici ed alle bonifiche dei siti inquinati, al dissesto idrogeologico ed alla sismicità del territorio, hanno generato il “diritto dell’emergenza”, che si esprime in modo peculiare per provvedimenti monocratici di strutture straordinarie, utilizzate per gestire appunto l’emergenza, sì presentandosi, in un’ottica pragmatica, come la chiave per la soluzione immediata del caso concreto ma derogando, stabilmente, ampi e cruciali settori della legislazione, senza alcuna ottica prospettica, a discapito di un riassetto normativo di sistema che, solo, consente di intervenire in modo appropriato, meditato e, perfino, concertato con altri livelli di governo. I tempi sono maturi!

Si discute dei nuovi assetti costituzionali dei sistemi di governo territoriale; si affrontano le tematiche costituzionali della modifica del titolo V; si avvia, concretamente, la nuova programmazione dei fondi strutturali europei.
Esistono moltissimi strumenti di concertazione partecipata che, soprattutto in relazione alla valorizzazione dei fiumi, hanno il fine di creare virtuose interazioni tra pubblico e privato per intervenire e creare occasioni di sviluppo economico.
Deve aprirsi una nuova strategia della formazione professionale che sia finalizzata a promuovere nuove figure professionali in grado di pensare e progettare un futuro migliore per la nostra regione. In tale contesto ognuno deve dare il proprio contributo.
Sui temi oggetto della sua dichiarazione desideriamo segnalarle una lodevole iniziativa del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Cosenza che ha istituito una speciale Commissione tematica denominata “Difesa del suolo e urbanistica” sulle questioni ambientali, di difesa del suolo e pianificazione territoriale. Le finalità sono proprio quelle di studiare e mettere a sistema tutti gli aspetti della legislazione, di promuovere, mediante formazione, la figura del “giurista del suolo”, di favorire incontri, scambi, confronti con gli altri ordini professionali competenti, nella consapevolezza della necessità di valorizzare la interdisciplinarietà e la virtuosa compartecipazione nei processi di pianificazione territoriale. Si è già dato vita, infatti, alla costituzione di una consulta tra gli ordini professionali (avvocati, ingegneri, geologi, architetti e agronomi), denominata “Law & soil” per dare concretezza operativa alle finalità diverse e condivise. Ci spinge la passione civile, l’impegno sociale, l’esercizio dei diritti di cittadinanza, la voglia di dare un contributo in modo che il principio della sussidarietà non resti meramente enunciato bensì effettivamente esercitato.

Buon lavoro presidente! Noi ci siamo.

 

*coordinatori Commissione difesa del suolo e urbanistica

del Consiglio dell’Ordine degli aAvvocati di Cosenza

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