REGGIO CALABRIA Carlo Alberto Porcino ci ripensa e torna sui suoi passi, ritirando quelle che solo due settimane fa, erano state annunciate come dimissioni «irrevocabili». E non è stato necessario alcun parere da parte dell’assemblea dei soci, dal momento che lo stesso atto di dimissioni non figurava fra gli argomenti posti all’ordine del giorno dell’ultima riunione.
Il presidente della Sogas, la società di gestione dell’aeroporto dello Stretto, resta così al suo posto per cercare di affrontare i tanti nodi irrisolti che riguardano lo scalo reggino.
Su tutti la prossima scadenza del 28 marzo che potrebbe rivelarsi decisiva per la concessione dello scalo da parte dell’Enac. Un capitolo, questo, strettamente connesso alla verifica del piano industriale messo a punto dalla Sogas.
E resta sempre caldissima anche la situazione che riguarda le casse della società guidata da Porcino i cui lavoratori attendono ancora il pagamento degli stipendi arretrati e il ruolo degli gli enti che detengono le quote della Sogas. Dopo lo sforzo profuso dalla Provincia di Reggio Calabria nelle scorse settimane, la società attende le risorse, già riconosciute, dalla Regione, mentre da palazzo San Giorgio arrivano rassicurazioni circa l’impegno dell’amministrazione comunale a garantire le quote mancanti. Continua invece a rimanere fuori dalla vicenda la Provincia di Messina che da tempo ormai diserta le assemblee dei soci. E non è da escludere che lo quote di quest’ultimo ente possano passare, per intero, al Comune di Messina.
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