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Nuovi guai per Zoccali e Scopelliti

CATANZARO Nuovi guai per l’ex governatore Giuseppe Scopelliti. Scongiurata, almeno per adesso, l’ipoteca sulla casa per il risarcimento danni relativo all’affaire Italcitrus, l’ex presidente della Re…

Pubblicato il: 12/04/2015 – 7:51
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Nuovi guai per Zoccali e Scopelliti

CATANZARO Nuovi guai per l’ex governatore Giuseppe Scopelliti. Scongiurata, almeno per adesso, l’ipoteca sulla casa per il risarcimento danni relativo all’affaire Italcitrus, l’ex presidente della Regione adesso rischia un nuovo processo. Per lui ed altri cinque indagati, il pm Gerardo Dominijanni della Procura di Catanzaro ha infatti chiuso le indagini relative al cosiddetto caso Zoccali, l’indagine sull’incarico da direttore generale ricevuto da Franco Zoccali, in assenza – ipotizzano i pm – di ogni necessario requisito, come aver ricoperto per un quinquennio funzioni dirigenziali, ma soprattutto senza che venisse pubblicato alcun avviso pubblico che informasse della disponibilità del posto eventuali aspiranti interni. Un’ipotesi divenuta nel corso delle indagini una traccia molto concreta, che qualche mese fa ha portato al maxi sequestro di 900mila euro all’ex dg, e oggi ad un avviso di conclusione indagini per sei persone. 

 

LE ACCUSE PER I SEI INDAGATI A carico dell’ex governatore e dello stesso Zoccali, le ipotesi di reato sono due: abuso d’ufficio e truffa, entrambe fondate per gli inquirenti se è vero che, tanto Scopelliti «per i suoi pluriennali incarichi da amministratore del Comune di Reggio Calabria»,  quanto il secondo «per le dichiarate esperienze professionali», non potevano non sapere che i precedenti incarichi ricoperti dal dg non consentissero l’espletamento di funzioni dirigenziali. In più, Zoccali deve ora difendersi anche dall’accusa di falso ideologico, per aver falsamente attestato di aver svolto funzioni dirigenziali per almeno un quinquennio. Sempre di abuso d’ufficio e truffa deve rispondere anche Rosalia Marasco, dirigente regionale del settore personale, per l’accusa responsabile di aver omesso qualsivoglia verifica sulla documentazione presentata per giustificare la nomina. Sono invece indagati per abuso d’ufficio l’ex assessore regionale al Personale, Mimmo Tallini, il direttore generale del dipartimento Personale Umberto Nucara, e il dirigente regionale di area legale, Sergio Tassone. Tutti adesso avranno venti giorni per presentare memorie difensive o chiedere di essere sentiti per spiegare la propria posizione, quindi toccherà al pm Dominijanni tirare le fila dell’inchiesta e decidere per chi e per quali ipotesi di reato chiedere il giudizio. 

 

STRALCIATE 20 POSIZIONI Sono state stralciate e adesso potranno essere archiviate o trasmesse alla Procura di Reggio Calabria, competente per territorio, le posizioni degli altri ventuno indagati, ugualmente coinvolti nel procedimento coordinato da Dominijanni. Si tratta degli ex assessori comunali di Reggio calabria che nel 2002 prima e nel 2007 dopo hanno firmato le delibere con cui sono state conferite a Zoccali arbitrariamente le funzioni di city manager. Fra loro ci sono anche i due senatori Giovanni Bilardi e Antonio Caridi, come anche l’ex assessore quindi commissario all’emergenza rifiuti Graziano Melandri, dopo l’inchiesta sulla gestione della discarica Alli di Catanzaro, costretto a rinunciare all’incarico per non incappare nella interdizione dai pubblici uffici chiesta dalla Procura di Catanzaro. Ma a finire nei guai per gli incarichi di Zoccali sono stati anche gli ex assessori del Comune di Reggio Giovanna Argentino Mazzitelli (Cultura), Giuseppe Agliano (Turismo e spettacolo), Amedeo Canale (Sicurezza, Trasporti e Polizia municipale), Franco Germanò, (Lavori pubblici), Demetrio Praticò (Politiche dello sport), Michele Raso (Patrimonio edilizio, Politiche abitative), Fabrizio Veneziano (Bilancio, Programmazione economica, Tributi), Sebastiano Vecchio (Scuola) Pasquale Orazio Zito (Risorse umane). Insieme a loro risultano indagati gli ex assessori, divenuti poi consiglieri regionali Tilde Minasi e Candeloro Imbalzano, l’ex vicesindaco, quindi assessore all’Urbanistica e Politiche giovanili Demetrio Porcino e l’ex sindaco facente funzioni, quindi presidente della provincia Giuseppe Raffa, l’ex responsabile del Turismo, Vincenzo Sidari, divenuto in seguito dg degli Ospedali Riuniti, l’ex assessore Antonella Freno, nel 2013 candidata alle politiche in Lazio nella lista di Storace. 

 

QUELLA NOMINA ILLEGITTIMA Per il sostituto procuratore di Catanzaro, Zoccali sarebbe illegittimamente approdato a Palazzo Alemanni perché non avrebbe avuto la particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica richiesta. Pur incassando una retribuzione da dirigente, negli anni precedenti alla nomina in Regione, Zoccali aveva infatti solo coperto le funzioni di direttore generale presso il Comune di Reggio e quelle di capo di Gabinetto e capo staff del sindaco della medesima città, ma continuava ad avere in tasca solo una qualifica da funzionario dello Stato, non avendo mai superato il concorso per accedere al settimo livello degli enti locali che qualifica i dirigenti  e non essendo in possesso di titoli equipollenti. Nonostante ciò, a sostegno della propria nomina a dg in regione, il noto politico reggino aveva presentato le delibere della giunta comunale, che attestano il conferimento e le successive proroghe per gli incarichi dirigenziali da city manager e da capostaff del sindaco della città calabrese dello Stretto. 

 

Alessia Candito

a.candito@corrierecal.it

 

 

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