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Nessun decreto contro la Mater Domini

Ho letto con notevole stupore la lettera del segretario aziendale dell’Ao di Reggio Calabria nonché consigliere nazionale Anaao-Assomed, Gianluigi Scaffidi, riportata sulla stampa e indirizzata al co…

Pubblicato il: 18/04/2015 – 10:38
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Ho letto con notevole stupore la lettera del segretario aziendale dell’Ao di Reggio Calabria nonché consigliere nazionale Anaao-Assomed, Gianluigi Scaffidi, riportata sulla stampa e indirizzata al commissario ad acta alla Sanità Massimo Scura a commento del recente Dca numero 9 del 2/4/2015 (Riorganizzazione rete ospedaliera).

Scaffidi afferma che il commissario «…giunto da poco, ancora non sa il peso che avuto sul sopra menzionato spreco il rifiuto dell’Aou Mater Domini di cessare l’attività di cardiochirurgia in ottemperanza agli specifici decreti…».
Il primo punto che deve essere subito sottolineato è che non esistono decreti che abbiano indicato alla Aou Mater Domini la “cessazione dell’attività” della Cardiochirurgia universitaria che, per inciso, svolge la sua opera in piena legalità fornendo un servizio di pubblica utilità ai pazienti provenienti da tutte le Ao calabresi. Quello cui si riferisce Scaffidi sono due decreti (numero 106 del 2011 e numero 136 del 2012) con l’indicazione relativa all’assegnazione dei posti letto integrati dall’intesa sottoscritta nel giugno 2013 dall’allora Commissario ad acta,Giuseppe Scopelliti, e dal Magnifico Rettore dell’Università di Catanzaro, Aldo Quattrone. In ogni caso tali decreti, seguendo la sorprendente analisi di Scaffidi, devono essere considerati superati dall’attuale Dca numero 9 del 2/4/2015.
Inoltre lo Scaffidi continua affermando che «…ove avesse voluto realizzare una forzatura con le tre unità operative mi può spiegare (il commissario ad acta) perché tale forzatura debba andare incontro ai capricci dell’Università di Catanzaro e non all’interesse collettivo dei Calabresi lasciandone due a 4 chilometri l’una dall’altra nell’area centro, che conta un bacino di utenza di circa 600mila abitanti, e nessuna nell’area nord, che conta un bacino di oltre 700mila abitanti…».
Scaffidi pensa che l’Università sia un capriccio. Questo tipo di pensiero da anni ha provocato l’emigrazione di generazioni di giovani e di talenti che una volta trasferitisi nelle grandi città del centro-nord hanno desertificato il patrimonio culturale della Calabria come quello di altre regioni del Sud. La questione meridionale della Sanità, tema oggi molto attuale, trova le sue radici antiche proprio nella mancanza di statisti che hanno puntato sulla cultura, sulla ricerca e sulla formazione.

A proposito di tali inappropriate considerazioni vorrei ancora precisare che ho assunto la direzione dell’Unità Operativa di Cardiochirurgia dell’Università Magna Graecia nel marzo 2013. La Cardiochirurgia da me diretta è ubicata nel Campus universitario di Germaneto, un campus innovativo e tecnologicamente avanzato, frequentato giornalmente da migliaia di giovani, di studenti, di medici, di specializzandi e di pazienti con le loro famiglie.

Inoltre deve essere ricordato che la Cardiochirurgia pubblica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini” di Catanzaro è stata la prima Cardiochirurgia calabrese istituita oltre 25 anni orsono. In tutti questi anni ha effettuato un servizio assistenziale inclusa l’accettazione di pazienti in emergenza, h/24 e 365 giorni l’anno.
L’attività del Centro di cardiochirurgia universitario è caratterizzata da una funzione non solo assistenziale ma anche di didattica e di formazione essendo indispensabile per i percorsi formativi degli studenti di Medicina e Chirurgia e delle Professioni Sanitarie. Inoltre oltre alla Scuola di specializzazione in Cardiochirurgia, esiste un corso di laurea per Tecnici della circolazione extracorporea, strutture didattiche che contribuiscono in maniera determinante alla formazione dei futuri cardiochirurghi e dei perfusionisti, figure indispensabili per l’avvio e il mantenimento di tutte le attività di un Centro di cardiochirurgia.
Ci saremmo, quindi, aspettati da Scaffidi una proposta di potenziamento in termini di posti letto e di risorse del primo ed unico centro pubblico attualmente operativo in Calabria, piuttosto che effettuare un impegno di spesa notevole acquistando una “Ferrari” senza avere la disponibilità del pilota (cardiochirurghi di esperienza, cardioanestesisti con un training comprovato, infermieri specializzati, perfusionisti, intensivisti, etc). Scaffidi, essendo stato un dirigente della precedente amministrazione regionale di Scopelliti, dovrebbe sapere che l’allestimento di un moderno reparto di Cardiochirurgia non è basato solo sull’acquisto di apparecchiature sofisticate e tecnologicamente avanzate ma anche sulla selezione di personale medico, infermieristico, tecnico specializzato e competente.
Non può sfuggire alle persone di cultura attenti al futuro delle nuove generazioni e sinceramente interessate al destino della Calabria che la funzione di un Centro cardiochirurgico universitario non si esaurisce nella cura delle patologie cardiovascolari ma trova la sua ragione di essere anche nella sua missione di ricerca, didattica e formazione.

 

*Direttore Uoc e Scuola di specializzazione in Cardiochirurgia Università “Magna Graecia” di Catanzaro – Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini”

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