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Più soldi per San Francesco di Paola

Caro presidente Oliverio, ho letto con incredulità e stupore la notizia, della quale qualcuno – forse senza riflettere – porta vanto, che nella commissione consiliare competente sarebbe stata inserit…

Pubblicato il: 19/04/2015 – 7:25
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Caro presidente Oliverio, ho letto con incredulità e stupore la notizia, della quale qualcuno – forse senza riflettere – porta vanto, che nella commissione consiliare competente sarebbe stata inserita nel bilancio regionale una posta di spesa di 150mila euro per festeggiare il VI secolo della nascita di San Francesco di Paola venerato da milioni di fedeli in tutto il mondo.
Basta pensare che la somma stanziata è appena la metà di quanto la Regione Calabria spende per il festival del peperoncino per rendersi conto dell’inadeguatezza dello stanziamento che non tiene in nessun conto il valore mondiale della figura di San Francesco di Paola, patrono della Calabria, della Sicilia, dei naviganti e pescatori, nonché invocato contro gli incendi, la sterilità e le epidemie.
Ma, noi calabresi, siamo specializzati nel sottovalutare il nostro patrimonio artistico, storico e culturale tanto da paragonare il sesto centenario della nascita di un santo, come Francesco di Paola, a una qualunque festa di paese. È semplicemente ridicolo!
Riteniamo, perciò, che lei, signor presidente della Regione Calabria, debba porre urgente rimedio a una sottovalutazione dell’evento che mortificherebbe la Calabria intera.
Io, da semplice cittadino, penso che l’occasione, che tra l’altro coincide con il Giubileo proclamato da Papa Francesco, sarebbe utile per lanciare un proposta di turismo religioso che si saldi con le nostre radici diffuse in tutto il mondo, offrendo pacchetti agevolati per quanti da ogni angolo del mondo (Argentina, Brasile e Americhe in genere, Australia e, perché no anche dall’Italia e dell’Europa) vorranno ri-sentirsi legati alla Calabria assumendo come punto di riferimento la figura di San Francesco.
In questo contesto l’arcivescovo di Cosenza, monsignor Salvatore Nunnari, e l’arcivescovo di Reggio Calabria, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, già padre dei Minimi e autorità indiscussa sulla vita e le opere del santo calabrese, potrebbero dare un apporto significativo, sotto il profilo religioso e spirituale, alla definizione del programma.
E, inoltre, sono certo che nel caso vorrà farsi carico dell’iniziativa non mancherà di mobilitare sin da subito le strutture regionali interessate (turismo e cultura) creando un apposito comitato capace di elaborare un progetto globale per i provvedimenti, anche legislativi ove occorra, che si reputeranno necessari per onorare come merita il nostro Patrono.

 

 

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