Sicurezza, Abramo: «Presto intesa con la prefettura»
CATANZARO «Come amministrazione, il nostro intento è quello di fare cose concrete e per questo sottoscriveremo un protocollo di intesa con la Prefettura, perché venga promosso un tavolo permanen…

CATANZARO «Come amministrazione, il nostro intento è quello di fare cose concrete e per questo sottoscriveremo un protocollo di intesa con la Prefettura, perché venga promosso un tavolo permanente di discussione sulla videosorveglianza e di controllo del territorio per un periodo di tre anni». A dirlo è il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, intervenuto nel consiglio comunale aperto convocato appositamente per trattare il tema della sicurezza, l’ordine pubblico e la legalità. L’assise arriva a seguito degli episodi di criminalità registrati negli ultimi tempi in città.
«Abbiamo iniziato – ha aggiunto Abramo – un’interlocuzione con il ministro per il dipartimento Funzione pubblica, Marianna Madia, perché si incrementino le forze di polizia locale. Cercheremo di sperimentare un nuovo servizio di vigilanza cosiddetto di vicinato, già utilizzato in America, che mira a responsabilizzare i cittadini attraverso pattugliamento, nel tempo libero, del territorio. Quello che possiamo fare noi, però, è nulla a confronto delle possibilità che ha la Regione, alla quale dico che l’unica soluzione per contrastare le mafie oggi è cercare di dare una prospettiva di lavoro a i nostri giovani. E purtroppo il nostro governo regionale non ha un piano concordato per gestire e risolvere questa problematica».
Regione che e’ stata rappresentata dal vice presidente della Giunta Vincenzo Ciconte. «La Calabria fino a oggi – ha detto – è stata mal gestita, e non è facile amministrarla perché è incrostata dalla cattiva politica e con la cattiva politica non si può essere clementi».
«Chi governa la Regione – è stata invece l’esternazione del consigliere regionale e capogruppo di Fi al Comune Mimmo Tallini – non può parlare, perché all’interno della Giunta ci sono indagati e persone per le quali si sospetta un coinvolgimento in reati di mafia. Altro che trasparenza. In questa città, in questa regione – ha aggiunto – chi delinque deve essere isolato così come la storia della città insegna. E vanno isolati, anche quelli che hanno la copertura politica della sinistra». A Tallini ha risposto il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno: «Non ci sono mafiosi nella Giunta regionale. L’assessore De Gaetano non è indagato. Se qualcuno è a conoscenza di patti scellerati tra pezzi di politica e ‘ndrangheta, andasse in Procura. Questo non è il luogo per discuterne». Quindi ha aggiunto: «Ad una città intimidita, intimorita, non possiamo dare un segnale di divisione, ma di unità nel reggere e interpretare l’escalation criminale che stiamo registrando. Non possiamo fronteggiare il crimine se non ci mostriamo uniti. Serve compattezza per dire alla città che può stare tranquilla. Non ci si può accusare qui dentro».
Alla seduta del consiglio comunale hanno partecipato anche le organizzazioni sindacali. «Non basta mettere qualche telecamera in più – ha sottolineato Giuseppe Valentino della Cgil – per garantire la sicurezza. Sicurezza significa zero corruzione, appalti più puliti, perché attraverso la rete degli appalti la criminalità si infiltra e viene finanziata». Hanno concluso i lavori gli interventi dei deputati Paolo Parentela e Alfredo D’Attorre. Entrambi hanno parlato della «necessità che il governo centrale sia più presente sul territorio».
«Sul fronte nazionale – ha aggiunto D’Attorre – ciò che serve è una legge anticorruzione valida, per la quale è già trascorso troppo tempo».