Criminalità, Bubbico a Catanzaro: «Servono più magistrati»
CATANZARO Giornata catanzarese fitta d’impegni per il vice-ministro dell’Interno Filippo Bubbico che oggi ha presieduto il tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura e subito dopo ha s…

CATANZARO Giornata catanzarese fitta d’impegni per il vice-ministro dell’Interno Filippo Bubbico che oggi ha presieduto il tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura e subito dopo ha sottoscritto, con l’associazione italiana tabaccai, un protocollo d’intesa per l’implementazione delle misure di sicurezza delle tabaccherie italiane. Accompagnato dal prefetto Luisa Latella, dal procuratore capo della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, dal colonnello Ugo Cantoni, comandante provinciale dei carabinieri, dal presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, dal sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo e dal presidente della sezione catanzarese dell’Ait, Carlo Miglio, il viceministro ha spiegato i contenuti del tavolo tecnico: «L’incontro di questa mattina ha avuto natura esplorativa sui problemi della provincia e sulle difficoltà che si presentano a causa dei riflessi della crisi economica e sociale che ormai da anni si protrae sul nostro territorio. Proprio nel momento in cui i primi timidi segnali di ripresa si affacciano all’orizzonte, si concentrano le difficoltà accumulate nella lunga stagione di recessione vissuta finora. Per questi motivi è opportuno operare una ricognizione dei problemi e vagliare le risposte che lo Stato sta mettendo in campo. Ovviamente c’è sempre da fare di più e questo stimolo vogliamo accoglierlo e mantenerlo, ma mi sento di dire che in questa provincia c’è una presenza dello Stato molto qualificata, realizzata attraverso le forze di polizia egregiamente dirette e fortemente impegnate a garantire sicurezza e legalità, e una magistratura consapevole e capace di garantire interventi assidui e costanti, tanto da costituire una certezza nel nostro ordinamento. A questo giudizio, si accompagna alla consapevolezza delle carenze esistente, ma questo non può essere eluso perché è frutto di impegno e capacità professionale concreta. Ho trovato conferme anche rispetto al lavoro svolto dalla commissione parlamentare d’indagine svolta dalla senatrice Doris Lo Moro: dalle osservazioni fatte emerge la debolezza e la fragilità di alcune istituzioni locali. Questa verifica e questa presa di coscienza, non fanno altro che confermare quanto il ministro Alfano già conosceva e su cui si sta adoperando. È sì necessario – poi – incrementare la presenza delle forze di polizia e dei magistrati, ma devo dire che con soddisfazione ho potuto verificare come a differenza di altri contesti, qui si metta in primo piano il lavoro svolto più che segnalare le carenze. Questo a significare la maturità e il senso del dovere che le componenti dello Stato esprimono: qui si supplisce alle carenze con l’impegno e lo sforzo personale. Questo esempio serva anche a tutti i cittadini che devono sentirsi titolari di diritti piuttosto che destinatari di favori. Ciascuno faccia la propria parte, ciascuno si senta responsabile: se tutti diventassimo più esigenti con noi stessi, sicuramente riusciremmo a fare molto di più di quanto non si faccia attualmente».
Le difficoltà delle istituzioni calabresi si possono racchiudere nei casi emblematici di Platì e San Luca, due paesi in cui l’attenzione mafiosa è alta tanto da limitare l’accesso democratico alle consultazioni elettorali. A San Luca, infatti, è stata presentata solo una lista che prenderà parte alla prossima tornata elettorale, mentre a Platì addirittura nessuno ha inteso candidarsi: «È un segno di sfiducia da parte dei cittadini – ha commentato Bubbico –, ma è anche un segnale preoccupante di quanto le istituzioni locali siano fragili. Dobbiamo saper leggere la realtà: esiste la politica corrotta, ma esistono anche amministratori che producono ogni giorni atti di eroismo. Quando questi atti non vengono valorizzati, si alimenta il senso di abbandono e di scoraggiamento, il “chi me lo fa fare?” che porta a questi risultati. Siamo tutti chiamati in campo – tutti noi cittadini intendo – per accompagnare l’attività dello Stato con un risveglio culturale e sociale necessario per smuovere le coscienze».
Nel pomeriggio, prima di dirigersi a Lamezia Terme, il viceministro parteciperà a una tavola rotonda nella sede della Provincia di Catanzaro assieme al presidente della giunta regionale Mario Oliverio, dove saranno illustrati i dati scaturiti dall’attività della commissione parlamentare d’indagine sulle intimidazioni agli amministratori locali condotta dalla senatrice Lo Moro.
IL CASO PLATÌ
«C’è un problema di democrazia che noi dobbiamo affrontare garantendo e rafforzando i presidi di legalità. Dobbiamo però essere tutti consapevoli del sacrificio e anche dell’atto di generosità che spesso viene compiuto dagli amministratori locali». Lo ha detto il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, rispondendo a Catanzaro a una domanda sulla mancata presentazione di liste di candidati alle elezioni comunali di Platì dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose.
«Bisogna finirla – ha aggiunto Bubbico – con la logica del “sono tutti uguali”. I sindaci che sbagliano devono pagare e quelli che si fanno corrompere devono andare in galera, ma i primi cittadini che lavorano per le loro comunità vanno premiati ed esaltati. Il problema, comunque, riguarda anche i cittadini e la cultura che spesso noi esprimiamo e che in certe situazioni diventa subalterna ai poteri mafiosi e ai poteri illegali tanto da sedimentarsi come subcultura dell’indifferenza e della protesta».
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it