REGGIO CALABRIA Emergono i primi dettagli e numeri della delicata e importante indagine che ancora una volta ha dimostrato il ruolo autoritario e di leadership di famiglie della ‘ndrangheta nella gestione del traffico internazionale di stupefacente. Per oltre due anni, gli investigatori dello Sco, guidati da Renato Cortese e Andrea Grassi, e gli agenti della Squadra mobile di Reggio Calabria e dell’Fbi hanno intercettato e filmato Gregorio Gigliotti e i suoi “agenti” in Sudamerica che gestivano quattro imprese di import -export di frutta e derrate alimentari, che in realtà altro non erano che una comoda copertura per i continui invii di “bianca”. Dal Costa Rica, la droga arrivava a New York nascosta fra i carichi di frutta, quindi veniva spacchettata, divisa e affidata a corrieri che ne curavano il trasporto in Europa. Traffici seguiti e in diverse occasioni fatti saltare dagli investigatori, che più volte hanno mandato in fumo le spedizioni con chirurgici sequestri, uno dei quali ha battezzato l’operazione, denominata Columbus. Il 12 ottobre scorso, infatti, giorno del Columbus Day, investigatori della Polizia di Stato e dell’F.B.I. hanno atteso in un porto degli Stati Uniti il primo carico di cocaina, in seguito sequestrato per mettere in fibrillazione la rete dei narcos. Un secondo sequestro era stato effettuato nel dicembre del 2012 nel porto statinitense di Chester. Nel corso delle due operazioni sono stati sequestrati sessanta chili di “bianca”.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
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