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Il diktat di Madia: Gioffrè e Carpentieri vanno rimossi

CATANZARO Ed è quindi il ministero a dover sanare le inerzie e il disinteresse nei confronti della legge da parte dei vertici della sanità regionale. Il ministro della Pubblica amministrazione, Mar…

Pubblicato il: 07/05/2015 – 20:05
Il diktat di Madia: Gioffrè e Carpentieri vanno rimossi

CATANZARO Ed è quindi il ministero a dover sanare le inerzie e il disinteresse nei confronti della legge da parte dei vertici della sanità regionale. Il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, ha inviato una comunicazione al commissario della Sanità, Massimo Scura. I toni sono perentori. L’oggetto: rimozione immediata di Santo Gioffrè e Giulio Carpentieri. Sono rispettivamente commissario (con funzioni di direttore generale) dell’Asp di Reggio e direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli”, nominati nell’incarico – il primo dal governatore Oliverio, il secondo dal numero uno del Riuniti, Frank Benedetto – nonostante esista una legge che vieta le designazioni per i manager che si trovano nelle condizioni di Gioffrè e Carpentieri. La norma (il decreto legislativo 39 dell’aprile 2013) disciplina le incompatibilità e le inconferibilità nella pubblica amministrazione ed è conosciuta soprattutto come “legge Madia”. Logico che l’attuale ministro della Pa insorgesse per intimare a Scura il rispetto delle regole.
Il commissario Gioffrè, in particolare, non poteva assumere la guida dell’Asp perché nel 2013 è stato candidato a sindaco di Seminara. E la legge parla chiaro: un ex candidato può dirigere un’azienda solo cinque anni dopo le elezioni. Ma, in questa circostanza, il governatore Oliverio – che ha predisposto la nomina, poi accolta anche da Scura – ha preferito fare orecchie da mercante e procedere comunque con il suo spoil system sanitario, in barba alle prescrizioni statali.
Stessa situazione di inconferibilità, ma motivi diversi, per il direttore Carpentieri, il cui caso era stato sollevato proprio dal Corriere della Calabria. L’ex segretario del consiglio regionale – che aveva iniziato la sua carriera nella pubblica amministrazione come muratore – in teoria non avrebbe potuto ricoprire quel ruolo in quanto pensionato (d’oro, tra l’altro). Anche questa volta, l’eccezione che (non) conferma la regola. Benedetto – con il successivo placet del commissario regionale – ha proceduto con la nomina dell’ex operaio dal cursus honorum sfolgorante (si dice che a sponsorizzare Carpentieri sia stato il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Sebi Romeo; una sorta di “cambiale” post-elettorale).
Ecco, di fronte alla “sbadataggine” della nomenclatura sanitaria calabrese, ci ha pensato il ministero a intervenire. Gioffrè e Carpentieri devono essere mandati a casa.
Il commissario Scura e il governatore Oliverio faranno finta di niente anche ora?

 

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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