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Clan Rango-Zingari, Provenzano resta in carcere

COSENZA Resta in carcere Fabrizio Antonino Provenzano. Il gip del Tribunale di Cosenza non ha convalidato il fermo ma ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 31enne…

Pubblicato il: 29/05/2015 – 15:22
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Clan Rango-Zingari, Provenzano resta in carcere

COSENZA Resta in carcere Fabrizio Antonino Provenzano. Il gip del Tribunale di Cosenza non ha convalidato il fermo ma ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 31enne ritenuto esponente del clan Rango-Zingari. I carabinieri del comando provinciale di Cosenza, nei giorni scorsi, hanno dato esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Pierpaolo Bruni. Provenzano, che si trova ora rinchiuso nel carcere di Cosenza, è indagato assieme ad altri due uomini, Mario Gatto e Renato Mazzulla, già detenuti per tentata estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso. Le forze dell’ordine hanno accertato che Provenzano assieme a Gatto aveva incaricato Mazzulla di recapitare delle minacce con espressioni tipiche del metodo mafioso a un macellaio di Rende. Da questo si deduce, affermano gli inquirenti, che esiste un’attività «assistenziale» a favore degli ‘ndranghetisti detenuti e dei propri familiari e che Provenzano fosse rimasto, a seguito dell’attività di contrasto delle forze dell’ordine, il “solo” in libertà a curare gli interessi della cosca, dopo i fermi di Renato Mazzulla (il 14 novembre del 2014), Massimo Ciancio e Francesco Costantino De Luca (il 2 aprile del 2015).
Nel corso delle indagini i carabinieri hanno accertato che la vittima della tentata estorsione ha ricevuto la visita di uno degli indagati il quale ha avanzato la richiesta estorsiva affermando di essere stato «mandato» per il «regalo» che deve essere pagato «sia a Ferragosto che a Natale». La richiesta di denaro, inoltre, sarebbe stata avanzata nonostante le difficoltà economiche della vittima.

Adesso, gli atti saranno trasmessi alla Dda di Catanzaro che entro 20 giorni dovrà formulare la richiesta della misura cautelare e, poi, il gip distrettuale competente deciderà il provvedimento da emettere. 

 

mi.mo.

 

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