MESSINA È amaranto il cielo sopra lo Stretto. La Reggina compie l’impresa al San Filippo battendo gli storici rivali del Messina e salvando, clamorosamente, una stagione che sembrava destinata all’epilogo peggiore. Gli amaranto bissano dunque il successo dell’andata e spediscono all’inferno i giallorossi. Proprio come accaduto per ben due anni di fila, nel 2006 e nel 2007, nella massima serie, il derby dello Stretto registra la retrocessione dei peloritani. Ma questa volta sono le porte della serie D a spalancarsi per i siciliani che partivano in questo confronto salvezza, con i favori del pronostico. Al Messina, infatti sarebbero bastati anche due pareggi nel doppio confronto per avere la meglio, in virtù del miglior piazzamento ottenuto in classifica al termine della stagione regolare.
Tutto sovvertito, dunque, ed è il popolo amaranto a festeggiare. Gli uomini di Tedesco sono apparsi rivitalizzati da questa opportunità scaturita solo pochi giorni fa e già nella gara del Granillo erano sembrati nettamente più motivati rispetto al Messina. Un copione andato in scena anche oggi, al San Filippo, in una gara tesa (espulsi Benedetti e Aronica e avvio di secondo tempo ritardato di un quarto d’ora, per scaramucce scoppiate all’interno degli spogliatoi), per nulla spettacolare ma che gli amaranto hanno saputo condurre in porto con freddezza e senso pratico. Il Messina è apparso stanco e privo di quelle energie necessarie per segnare quel gol che pure le avrebbe permesso di affondare gli avversari. L’undici di Di Costanzo ha provato a lungo a mettere pressione alla retroguardia amaranto senza, tuttavia rendersi mai realmente pericoloso. E alla fine è arrivata anche la beffa più atroce per la tifoseria giallorossa, con l’incornata di Balistreri a tre minuti dalla fine. Esplosione di gioia nel settore ospiti del “San Filippo”, la Reggina resta in Lega Pro.
Luigi De Angelis
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