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Medicina vascolare, Diaco: la Calabria può fare scuola

CATANZARO «Inutile nascondere che la soddisfazione è tanta e ci ripaga dell’impegno che abbiamo portato avanti affinché la Calabria potesse finalmente far scuola, uscendo da una certa marginalit…

Pubblicato il: 01/06/2015 – 16:09
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Medicina vascolare, Diaco: la Calabria può fare scuola

CATANZARO «Inutile nascondere che la soddisfazione è tanta e ci ripaga dell’impegno che abbiamo portato avanti affinché la Calabria potesse finalmente far scuola, uscendo da una certa marginalità nella quale era confinata, nonostante abbia espresso ed esprima ancora oggi personalità di indiscusso valore in ambito medico vascolare». Lo ha affermato Elia Diaco, referente regionale della Società italiana di diagnostica vascolare (Sidv) e responsabile dell’ambulatorio di angiologia e diagnostica vascolare del Sant’Anna hospital, che della stessa Sidv è centro di riferimento per la Calabria, a conclusione della tre giorni di lavori dell’International vascular course, svoltasi a Isola Capo Rizzuto.

Sono stati oltre centocinquanta i partecipanti accreditati, ottanta relatori e numerosi ospiti, provenienti da tutta Italia ma anche da Inghilterra, Stati Uniti, Repubblica Ceca, Francia. Si sono tenuti Simposi, talk show, corsi teorico-pratici, illustrazione di casi clinici serviti ad analizzare a approfondire alcuni aspetti della malattia vascolare e il loro impatto nella pratica clinica di tutti i giorni. Illustrate da un lato le possibilità offerte oggi dalle tecniche di diagnosi strumentale e dall’altro quelle terapeutiche a disposizione del clinico. «Negli ultimi anni – ha aggiunto Diaco – abbiamo organizzato numerose iniziative, che ogni volta hanno visto partecipi le più eminenti personalità italiane. La presenza in questa occasione anche di colleghi del calibro dei francesi Sica e Gachet, che sono tra i padri della Scleromousse; dell’americano Raffetto, studioso tra i più autorevoli al mondo dei biomaker infiammatori; dell’inglese Evi Kalodiki, che ha presieduto il simposio su un nuovo modello per la malattia venosa cronica o del ceco Roztocil, fino allo scorso anno presidente dell’Unione internazionale di Angiologia, è sicuramente il coronamento migliore che potessimo auspicare per il lavoro che abbiamo fatto fin qui”. E’ la prima volta che il corso biennale itinerante si tiene in Calabria. «La Calabria era uno dei territori in cui volevamo metter piede in modo pesante – ha detto Pier Luigi Antignani, presidente della Sidv – e finalmente, dopo il corso nazionale di due anni fa a Capo Vaticano e questo internazionale a Isola, penso che ci siamo riusciti egregiamente. È stata ottima la partecipazione dei colleghi, soprattutto locali e questo non può che farci piacere, notevole è stato l’interesse per la parte scientifica, quindi direi che per come sono andate le cose ci sono tutte le condizioni per ulteriori collaborazioni con la terra di Calabria». «L’innalzamento dell’età media e la contemporanea necessità di contenere la spesa sanitaria – ha detto ancora Antignani – porta, chi come noi si occupa di diagnostica, ad analizzare necessariamente l’appropriatezza delle prescrizioni. Ecco perché uno dei punti chiave dell’attività della Sidv, oltre al confronto continuo tra gli specialisti e i ricercatori, è formare i professionisti, dando loro la certificazione di qualità, a tutto vantaggio dei servizi resi al paziente ma anche al sistema sanitario nel suo complesso».

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