La ricetta di Romeo per sconfiggere il lavoro nero
REGGIO CALABRIA Nonostante sia la disoccupazione che occupa sempre più spesso i pensieri e le parole sui mali del Mezzogiorno, esiste un’altra faccia della medaglia che coinvolge il mercato del…

REGGIO CALABRIA Nonostante sia la disoccupazione che occupa sempre più spesso i pensieri e le parole sui mali del Mezzogiorno, esiste un’altra faccia della medaglia che coinvolge il mercato del lavoro regionale: il lavoro non regolare, altrimenti detto “lavoro nero”.
Della seppur minima percentuale di calabresi occupati, oltre 1/5 dei lavoratori risulta infatti essere assunto – o meglio non assunto – in modo irregolare. Una stima che viene oggi esposta in consiglio regionale dal capogruppo Pd Seby Romeo, che ha presentato una proposta di legge per disciplinare una normativa regionale di contrasto a 360 gradi sul lavoro nero.
Romeo ha sottolineato due aspetti allarmanti delle pratiche irregolari di assunzione e retribuzione: quella dei migranti impiegati nella raccolta degli agrumi nella piana di Gioia Tauro e quella dei lavoratori impiegati nei cantieri, categoria quest’ultima destinataria anche di nuove norme per la promozione della sicurezza sul lavoro. Il testo di legge presentato da Romeo si basa sull’utilizzo di strumenti tradizionali ed efficaci: sono infatti previsti per le imprese – in caso di comprovato impiego di lavoratori in nero – la chiusura dei cantieri, l’interdizione dagli appalti pubblici e l’inasprimento delle sanzioni pecuniarie, mentre le nuove norme introdurrebbero l’obbligo del tesserino di riconoscimento per i lavoratori, ma soprattutto la comunicazione ai centri per l’impiego dell’inizio di un rapporto di lavoro massimo il giorno precedente all’inizio dello stesso.
Allo stesso tempo, la proposta di legge prevede incentivi e agevolazioni alle imprese che decidano di rispettare le leggi vigenti. Incentivi che potrebbero derivare dalla chiusura della commissione regionale per l’emersione del lavoro non regolare, istituita nel 1998 ma che Romeo definisce «un fallimento totale» e per questo non ne prevede un futuro nel proprio disegno di legge, mirando anche «a contenere la spesa pubblica e contrastare in maniera differente un fenomeno che oggi assume nuovi connotati rispetto al passato». Al posto della vecchia commissione, infatti, Romeo ha previsto un osservatorio gratuito composto dalla Regione Calabria, i sindacati e le organizzazioni in ambito lavorativo «che studino il fenomeno in accordo con i centri per l’impiego e le imprese, vigilando sul rispetto della legge».
La proposta di legge prevede anche dei cosiddetti «indici di congruità», ovvero dei parametri che definiscono il rapporto tra la quantità e la qualità dei beni e dei servizi offerti dai datori di lavoro e la quantità delle ore lavorate. Il rispetto degli indici – articolati per settore e per categorie di imprese – assicurerebbe alle imprese il godimento delle agevolazioni regionali in caso di superamento dell’attività ispettiva di controllo.
E sul fenomeno dello sfruttamento dei migranti come braccianti agricoli, Romeo apre un capitolo a parte: «In campagna elettorale – afferma – ho assunto un impegno con Cgil e don Pino De Masi. Durante un’assemblea con i migranti a Rosarno dissi che la mia proposta di legge sarebbe stata in oggetto di regolamentazione del lavoro nero. Gli enti pubblici e la Regione hanno il dovere di legiferare in maniera precisa». Per questo, la legge prevede l’istituzione, da parte della Regione Calabria, di elenchi di prenotazione provinciali nel settore del lavoro stagionale in agricoltura, nei quali confluiranno i lavoratori disponibili all’assunzione nel settore agricolo. «Non è più tollerabile – conclude Romeo – che vi siano dei lavoratori che vivono in condizioni disumane, costretti ad alzarsi alle 4 del mattino per guadagnare venti euro al giorno. È una situazione allarmante e dobbiamo impegnarci per porvi fine».
Ad applaudire l’iniziativa di Romeo è Nino Costantino, segretario generale Cgil piana di Gioia Tauro, che ha sottolineato i numeri spropositati del tasso di lavoro nero soprattutto in provincia di Reggio Calabria e nella piana di Gioia Tauro: «Sono percentuali altissime – ha detto – e in alcuni settori, soprattutto in agricoltura, il fenomeno è preoccupante e drammatico, tanto da mettere a rischio la tenuta democratica del mondo del lavoro».
Intanto, il parere della commissione Bilancio sulla effettiva fattibilità della legge sul piano economico dovrebbe arrivare nel pomeriggio di oggi, mentre sui tempi di approvazione Romeo non pone dei limiti: «Potrebbe essere luglio, ma è inutile fare le cose di fretta, se poi si fanno male. Concentreremo il nostro impegno affinché una volta approvata la legge si possa lavorare al meglio».
Benedetta Malara
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