Reddito minimo, Nucera: i soldi ci sono
REGGIO CALABRIA «Il finanziamento della legge da me proposta sul reddito minimo dipende solo da una volontà politica. I soldi ci sono e sono facilmente reperibili». Il capogruppo de “La Sinistra” in…

REGGIO CALABRIA «Il finanziamento della legge da me proposta sul reddito minimo dipende solo da una volontà politica. I soldi ci sono e sono facilmente reperibili». Il capogruppo de “La Sinistra” in consiglio regionale Giovanni Nucera in conferenza stampa a Palazzo Campanella senza mezzi termini denuncia all’opinione pubblica la mancata volontà della classe dirigente di voler dotare la Calabria, una delle regioni più povere d’Italia, di uno strumento così importante di inclusione sociale. «Proprio ieri – afferma Nucera – la Regione Lombardia ha annunciato lo stanziamento di 500 milioni di euro a favore delle famiglie disagiate in una regione che voglio ricordare è una delle più ricche del nostro Paese. Non capisco il motivo per cui non doverlo fare anche qui da noi, in cui la situazione è veramente drammatica. La politica non può far finta di nulla».
Il consigliere regionale, nel corso della conferenza stampa tenuta assieme a Mario Nasone di “Libera”, Mimmo Nasone, coordinatore del Forum Terzo Settore, Lucia Lipari di Sos Giustizia, e Damiano Guagliardi, ex consigliere regionale e componente dell’Associazione nazionale “Sinistra Lavoro”, racconta l’iter della proposta di legge «che stata approvata all’unanimità dalla III commissione consiliare, mentre in Commissione Bilancio la proposta sul reddito minimo ha subito un rinvio. Il dirigente generale del dipartimento Bilancio della Giunta, Filippo De Cello, infatti, nell’esprimere il parere di competenza, ha spiegato come non vi sia la copertura finanziaria. Io invece sostengo che i soldi ci sono».
I fondi comunitari innanzitutto. «C’è un fondo residuo 2007-2013 pari ad 839 milioni di euro da spendere entro il 31 dicembre di quest’anno – afferma ancora Nucera -. Soldi che la Calabria sta seriamente rischiando di perdere. Da qui, si potrebbe recuperare circa il 10% da destinare all’inclusione sociale. Altri soldi, per esempio, potrebbero essere recuperati da un taglio alle spese di bilancio della Giunta, così come è stato fatto già col Consiglio, e dal risparmio di 5 milioni di euro di affitti di uffici regionali considerato l’ormai prossimo trasferimento di tutti i dipendenti alla Cittadella regionale. Faccio mia una massima di Papa Francesco: non si può lasciare sulla tavola dei ricchi solo poche briciole per i poveri. Se la Calabria vuole davvero cambiare, questa legge deve farla adesso e subito, prima che sia troppo tardi».