Gli ultimi giorni di Scalzo come presidente del Consiglio
REGGIO CALABRIA Scalzo intende andare fino in fondo e lasciare la poltrona di presidente del consiglio regionale. La conferma che l’esponente del Pd intende mollare lo scranno più alto di Palazzo Cam…

REGGIO CALABRIA Scalzo intende andare fino in fondo e lasciare la poltrona di presidente del consiglio regionale. La conferma che l’esponente del Pd intende mollare lo scranno più alto di Palazzo Campanella arriva dalla doppia convocazione del consiglio regionale per la prossima. Il perché è presto spiegato: nelle prime due votazioni (previste per martedì 28) serve la maggioranza dei due terzi per eleggere il nuovo presidente del Consiglio, il giorno successivo si andrà avanti con gli altri scrutini ma sarà sufficiente la maggioranza semplice. Ed è proprio nella seconda convocazione (prevista per mercoledì 29) che c’è la conferma di Scalzo a non lasciare adito a voci su una melina messa su ad arte per non lasciare il vertice dell’Astronave.
La decisione, ufficializzata nel corso dell’ultima conferenza dei capigruppo, rischia di rovinare i piani di chi nel centrosinistra potrebbe unirsi al centrodestra e votare, nel segreto dell’urna, contro le sue dimissioni. La minoranza non ha i numeri per ostacolare un passaggio di consegne benedetto dal Pd romano e avallato dal governatore Oliverio. Può, altresì, tirarsi fuori dalla mischia, in modo da far passare un messaggio semplice semplice: noi, che siamo garantisti, vogliamo che Scalzo rimanga al suo posto.
Se le sue dimissioni dovessero essere ratificate, allora, sarà per esclusiva scelta del centrosinistra. Resta da capire poi se con la decadenza di Scalzo passerà anche il principio del simul stabunt, simul cadent (insieme staranno, insieme cadranno). A quel punto, è chiaro, a essere rinnovato sarà l’intero Ufficio di presidenza. Con quali conseguenze – soprattutto sul fronte Ncd che mantiene la vicepresidenza con Pino Gentile – si vedrà. Intanto nel Pd sono ore di incontri e vertici informali per arrivare a individuare il candidato su cui far convergere i 19 voti della maggioranza. I nomi più quotati sono quelli di Nicola Irto, Mimmo Battaglia e Arturo Bova.