Stopndrangheta: «Il nostro progetto non c'entra con l'inchiesta su La Camera»
Riceviamo e pubblichiamo: Si intende esercitare il diritto di rettifica sancito dalle leggi sulla stampa in merito all’articolo “Rimborsopoli antimafia. L’ex assessore provinciale ‘amico’ del…

Riceviamo e pubblichiamo:
Si intende esercitare il diritto di rettifica sancito dalle leggi sulla stampa in merito all’articolo “Rimborsopoli antimafia. L’ex assessore provinciale ‘amico’ del Museo”, pubblicato in data 04/08/2015. Nel testo si legge: «Fin dal 2008 la Provincia è stata generosa con La Camera, contribuendo a diversi progetti – da Stopndrangheta al Museo – e finanziando attività e pubblicazioni».
Ci preme precisare che Stopndrangheta.it non è un progetto del Museo della ‘ndrangheta, bensì il progetto cardine dell’Associazione Sud, che ha goduto di finanziamenti provinciali, regionali e statali, partecipando e vincendo bandi a evidenza pubblica, peraltro sempre debitamente rendicontati. Il progetto Stopndrangeta.it è stato selezionato nel 2008 tra le migliori proposte, nell’ambito del bando ministeriale “Giovani idee cambiano l’Italia” proposto dall’allora ministro Giovanna Melandri.
La nostra attività è incentrata sulla costruzione della memoria collettiva sulla ‘ndrangheta e su chi l’ha combattuta. In tal senso, ci preme sottolineare che il Museo della ‘ndrangheta ha svolto un ruolo prezioso per rivitalizzare l’antimafia calabrese. Siamo certi che l’inchiesta a cui si fa riferimento nell’articolo suindicato – che comunque non coinvolge in alcun modo l’Associazione Sud e Stopndrangheta.it – si concluderà sancendo la genuinità dell’operato del Museo e dei suoi dirigenti.
Alessio Magro
per l’associazione Sud/Stopndrangheta.it