Sanità, sì alla Cardiochirurgia. Al via le assunzioni in tutte le Aziende
REGGIO CALABRIA La Cardiochirurgia di Reggio è pronta ad aprire i battenti. Ieri il commissario alla Sanità, Massimo Scura, ha firmato il decreto che autorizza l’assunzione di personale. L’atto del d…

REGGIO CALABRIA La Cardiochirurgia di Reggio è pronta ad aprire i battenti. Ieri il commissario alla Sanità, Massimo Scura, ha firmato il decreto che autorizza l’assunzione di personale. L’atto del delegato governativo dà il “la” al reclutamento di 43 professionisti. Giulio Pompilio, in arrivo dal Centro cardiologico Monzino di Milano, sarà il direttore, mentre l’intera unità operativa sarà composta da 7 cardiochirurghi, 6 cardioanestesisti, 3 tecnici della perfusione e 25 infermieri.
LE ALTRE ASSUNZIONI Scura ha dato il via ad altre 92 assunzioni, per un costo totale superiore ai 4 milioni di euro. La rinegoziazione del budget delle Aziende sanitarie calabresi sarà, molto probabilmente, ultimata oggi. È la chiave d’accesso per autorizzare centinaia di assunzioni in tutta la Calabria.
Proprio ieri la negoziazione con il Pugliese-Ciaccio di Catanzaro ha sbloccato 32 postazioni. Bene anche l’accordo con l’Asp del capoluogo, che ha portato a 142 nuove assunzioni. L’Asp di Cosenza ne ottiene, invece, 73. La spesa complessiva si aggira attorno ai 20 milioni di euro.
«AGIRE NELLA LEGALITÀ» Sulla vicenda interviene la deputata del M5S Dalila Nesci, secondo cui le assunzioni devono avvenire «con i nuovi direttori generali, non con gli attuali commissari».
Il motivo è semplice: «Per un fatto di credibilità delle istituzioni, poiché l’incarico dei commissari delle aziende sanitarie e ospedaliere è prossimo alla scadenza e c’è bisogno di verificare con rigore ogni passaggio burocratico, a garanzia della massima trasparenza. Oltretutto, in passato, il mese d’agosto, lo ricorda bene il giornalista Gian Antonio Stella, che ne scrisse, servì a combinare impicci e pasticci negli uffici regionali della Calabria. Per cambiare vanno chiariti, come ho chiesto formalmente ai ministri della Salute e dell’Economia, tutti gli aspetti riguardanti le poche assunzioni che la struttura commissariale ha notificato, malgrado le tante promesse. Se qualcuno non se ne fosse accorto, il malcontento e la sfiducia dei precari sono profondissimi, mai come adesso».
«Il dato dovrebbe far riflettere – sostiene ancora la parlamentare – e spingere la nuova amministrazione regionale ad accelerare le nomine dei direttori generali, perché abbiano la responsabilità delle procedure d’assunzione. Sarebbe assurdo lasciare la pratica agli attuali commissari aziendali, che per definizione dovevano gestire una fase speciale, tuttavia ancora dubbia, come abbiamo scritto alla magistratura».