PETILIA POLICASTRO «In mano abbiamo solo carta straccia. Un decreto provvisorio dell’agosto scorso senza impegno di spesa. E la colpa è della burocrazia, non della politica». Così il sindaco di Petilia Policastro, Amedeo Nicolazzi, replica alla Protezione civile calabrese sugli interventi per le frane che stanno devastando il comune. Una situazione che ieri lo aveva portato a minacciare le dimissioni in caso di mancato intervento. «Sul documento, infatti – aggiunge – manca la firma». «Per nominare i periti – ha aggiunto Nicolazzi – ho dovuto raschiare i fondi di bilancio. Il presidente della Regione Mario Oliverio il suo dovere lo ha fatto e lo ringrazio per questo. E lo invito a venire a Petilia. Ma la burocrazia ha bloccato tutto».
«Sono state fatte due delibere da 400mila euro – ha detto Nicolazzi – per un intervento localizzato in una frazione e per una strada provinciale, ma entrambe senza impegno di spesa e quindi di fatto si parla di denaro virtuale».
LA PROTEZIONE CIVILE La replica del sindaco arriva all’indomani delle dichiarazioni della Protezione civile regionale, che – dopo aver sottolineato la presenza di un «quadro di illegalità diffusa» nel Comune crotonese e la mancanza dei necessari permessi per tutti i fabbricati interessati dagli eventi franosi del febbraio 2015 – ha rivendicato diversi interventi a favore del comune di Petilia, tra cui due finanziamenti di 400mila euro ciascuno. Con frecciatina finale a Nicolazzi: «Emerge chiaramente la totale disponibilità e il massimo impegno dimostrati dalla Regione alla risoluzione dei gravi problemi di dissesto del territorio e, di contro, l’inopportunità delle dichiarazioni rilasciate, a mezzo stampa, dal sindaco di Petilia Policastro».
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